I 7 benefici del cumino nero: tutto ciò che avreste sempre voluto sapere sul “seme benedetto”
Il cumino nero è conosciuto come un potente rimedio naturale e addirittura c’è chi ritiene che “curi tutto tranne la morte”. Oggi scopriamo meglio le proprietà di questo prezioso seme e come utilizzarlo.
Le prime notizie sulla sua coltivazione provengono dall’antico Egitto. Pensate che tracce di olio di cumino nero sono state ritrovate nella tomba del faraone egiziano Tutankhamon risalente a circa 3 mila anni fa. Nelle culture arabe, questi semi sono noti come “semi benedetti” e si ritiene che sia stato proprio il profeta Maometto a dire che si tratta “un rimedio per tutte le malattie eccetto la morte“. Sono 7 i benefici scientificamente dimostrati sui semi di cumino. Innanzitutto, aiuta con il Diabete di tipo 1 e tipo 2: gli studi effettuati in questo ambito dimostrano come la Nigella Sativa( pianta del cumino) sia in grado di stimolare la rigenerazione delle cellule beta del pancreas e abbassare i livelli di zucchero nel sangue.
Può risolvere anche qualche problema al cuore. Infatti, un principio attivo contenuto in questi semi ha la capacità di proteggere il sistema cardiocircolatorio e migliorare la salute generale del cuore. Aiuta con il cancro: alcuni scienziati croati hanno osservato che i suoi principi attivi sono stati in grado di diminuire del 52% la crescita delle cellule tumorali. Inoltre, migliora la funzionalità del fegato, stimolando la rigenerazione delle cellule epatiche e prevenendo i disturbi ad esso associati. Contrasta anche i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare. Da sempre usato per trattare con successo dermatiti, scottature ed allergie cutanee, l’olio di semi di cumino nero penetra perfettamente nella pelle rigenerandola. Infine, aiuta a rafforzare il cuoio capelluto e tramite uno studio si è scoperto avere proprietà antiobesità.
L’unica controindicazione sta nel suo utilizzo in gravidanza. Esiste infatti la possibilità che i principi attivi presenti in questa pianta portino alla comparsa di contrazioni premature.