Fragoline di bosco: trucchi e segreti per coltivarle anche sul balcone
Le fragoline di bosco sono buonissime, l’unico problema è che non si conservano a lungo dopo essere state raccolte. Il che vuol dire che difficilmente le troverete in vendita. Al massimo si trovano ibridi con le fragole normali, di dimensioni più grandi, ma dall’inconfondibile sapore di fragola di bosco. Tuttavia è possibile coltivarle sia nell’orto che sul balcone con successo.
Come coltivare le fragoline di bosco?
Prima di tutto, esistono diverse varietà di Fragaria vesca. Quelle maggiormente coltivate qui da noi sono le varietà unifere o a giorno corto, cioè quelle che fioriscono a settembre e che diventano poi produttive in primavera. Fra di esse, annoveriamo l’Elsanta e la Camarosa. Ci sono poi varietà a frutto grosso e più solido, come l’Albion che però non tollera le alte temperature.
La coltivazione della fragola di bosco segue un po’ le linee guida di tutte le fragole. Necessita di un terreno fresco, senza ristagni idrici, morbido e ricco di nutrienti organici. Se coltivata in vaso, il terreno o la torba deve essere assai fertile.
Come esposizione predilige la mezz’ombra. Alcune varietà consentono anche posizioni soleggiante, ma non quelle rifiorenti. Le temperature ideali sono quelle che vanno dai 12ai 25 gradi. Tuttavia può sopportare anche temperature di -10 gradi, ma in questo caso devono essere protette dalle gelate tramite la paglia.
Il terriccio deve avere una buona pacciamatura di paglia o tessuto apposito in modo sia da evitare la crescita di erbacce che soffochino le piantine, sia che i frutti tocchino il terreno e siano aggrediti dalla muffa.
Bisogna anche ricordarsi di concimare il terriccio, alternando letame maturo e compost. Se coltivata in vaso, bisogna concimarlo continuamente, ma con letame leggero.
Il momento migliore per piantarle è la primavera, mentre in agosto e settembre andrebbero piantate solo le varietà unifere. Fra una piantina e l’altra bisogna rispettare i 30 cm di distanza, mentre fra le fila ci deve essere almeno un metro. Questo per garantire una buona circolazione dell’aria e lo spazio necessario di crescita.
Come irrigazione, bisogna essere regolari, frequenti, ma senza eccedere per evitare ristagni idrici. Come impianto di irrigazione meglio usare quelli a manichetta, sotto la pacciamatura per non inumidire fiori e frutti.
Le malattie a cui prestare attenzione:
- oidio o mal bianco: patologia fungina che attacca le foglie
- botrite o muffa gricia: è il marciume del frutto