Fichi sicomori, i fichi degli Egizi: pochi sanno che per farli maturare bisogna fare la punzonatura dei frutti ancora acerbi
I fichi sicomori sono una varietà di fichi molto antica, risalente all’antico Egitto. Il suo nome scientifico è Ficus sycomorus ed appartiene al genere di alberi appartenente alla famiglia delle Moraceae. Potremmo considerarlo simile al fico che conosciamo e che gustiamo piacevolmente ogni anno, presenta però delle caratteristiche che lo rendono unico e diverso dagli altri. In questo articolo ti spiegheremo la storia di questo frutto e come ottenere dei frutti gustosissimi.
Si tratta di un albero africano di origine egiziana e si trova in vari paesi dell’Africa che hanno un clima simile in quanto richiede determinate condizioni per sopravvivere. Un altro paese in cui sono presenti condizioni meteorologiche simili è il Libano ad esempio. È un albero che crea molta ombra, di conseguenza sarà ideale per le zone soleggiate e calde. Con delle cure ottime sarà in grado di crescere fino a 10 metri di altezza. Viste le sue caratteristiche, molte volte viene piantato come albero ornamentale, per creare zone ombreggiate. Potrebbe essere considerato come un albero molto forte e robusto, con una chioma arrotondata e un tronco proporzionale.
Dal momento che il tronco non sarà molto alto, i fichi sicomori potranno essere raccolti da terra senza nessun problema. Le sue foglie hanno una forma arrotondata simili al gelso e l’odore è quello tipico del fico. I frutti di questa pianta, si differenziano dai più noti per il fatto che li troveremo attaccati direttamente al tronco, mentre i normali fichi crescono all’estremità dei rami. I frutti hanno la forma di piccole palline verdi e dopo la maturazione, assumeranno un colore dal grigio all’arancio.
Il segreto di cui parleremo oggi riguarda una pratica proveniente da alcuni paesi africani. Gli agricoltori del posto infatti utilizzano la tecnica della punzonatura quando i frutti sono ancora acerbi, per favorirne la maturazione. Di solito troveremo questi frutti attaccati l’uno all’altro nei rami più vecchi dell’albero, raggruppati in pannocchie. Questa tecnica è molto popolare in questi luoghi per via dell’importanza che assumono i frutti, al pari dei nostri fichi.