Evita di piantare queste piante ornamentali molto invasive

Ci sono alcune piante ornamentali che, purtroppo, quando crescono lontane dal loro habitat originale, tendono a diventare vere e proprie piante invasive. Il che vuol dire che crescono in maniera incontrollabile, non solo invadendo tutto il nostro giardino (solitamente in tempi molto rapidi), ma andando a soppiantare anche le specie autoctone locali. Quindi ecco 11 piante ed erbe ornamentali invasive da non piantare in giardino.

Le 11 piante ornamentali invasive da evitare in giardino

piante invasive bambù

Questo sono solo alcune delle piante ornamentali invasive che sarebbe bene non avere nel proprio giardino:

  • Ammophila arenaria: nota come European beach grass, è una pianta perenne che forma ciuffi rigidi e verticali assai alti. Produce velocemente rizomi sotterranei e germogli che invadono qualsiasi tipo di terreno. Pensate che tollera persino l’acqua di mare
  • Bambù: altra pianta molto invasiva è il bambù. Le foreste nipponiche di bambù sono molto affascinanti, ma cresce velocissimamente e anche tagliato si rigenera rapidamente perché produce rizomi che sono impossibili da rimuovere (se non con molta fatica)
  • Bromus inermis: pianta endemica in Europa, resiste alla siccità, è adatta all’alimentazione del bestiame, ma purtroppo ha lo svantaggio che invade tutto il terreno, trasformandosi in monocoltura. Nel giardino soppianterà tutte le altre piante e anche i fiori selvatici

  • Cenchrus setaceus: l’erba della fontana ama le zone asciutte e calde, aride. Il che la rende molto resistente e invasiva, tanto che in Unione Europea è finita nella lista delle specie aliene invasive di interesse comunitario. Dunque non può essere importata, coltivata, commercializzata, piantata o rilasciata in natura
  • Cortaderia selloana: nota come erba della Pampa, questa pianta cresce rapidamente e diventa anche abbastanza alta. Molto scenografica con i suoi pennacchi piumati bianchi o rosa, tende a dilagare molto velocemente nel giardino, prendendo il posto di specie autoctone. Dalle foglie anche abbastanza affilate (infatti è consigliato indossare indumenti protettivi quando la si maneggia), se proprio la si vuole nel girdino, meglio optare per cultivar senza semi non invasivi come la Sterile dwarf Pampas grass
  • Liriope: sia la spicata (nota come lilyturf o erba delle scimmie) che la muscari sono erbe molto invasive a crecita rapida, difficile da eradicare una volta che si è impossessata del giardino. Nonostante questo, è molto amata per via dei suoi fiori viola che diventano poi bacche
  • Mischantus sinensis: l’erba argentata giapponese o erba argentata cinese o erba della fanciulla, è una pianta erbacea spontanea di Cina, Giappone, Corea e Taiwan. Ama il sole e produce dei bei fiori piumati rosa o argento. Solo che tende a invadere tutti gli spazi circostanti. Fortunatamente ne esistono varietà sterili che producono pochissimi semi (ma rimane il problema dei rizomi)
  • Nassella tenuissima: l’erba piuma messicana è entrata a far parte dell’elenco delle piante invasive della California. Inoltre in Australia è illegale perché minaccia i boschi di eucalipto. Produce tantissimi semi e si diffonde rapidamente, distruggendo le specie autoctone
  • Phalaris arundinacea: la scagliola a lamella è una pianta perenne che forma spessi rizomi sotterranei, impossibili da eliminare. Il che vuol dire che questa erba, usata per fare il fieno, prende il posto di tutte le altre piante circostanti

  • Phragmites australis: si tratta della canna comune. Ama molto le zone umidi, ma invade letteralmente i giardini, eliminando qualsiasi altra specie vegetale e diventando praticamente impossibile da eradicare. Inoltre toglie nutrienti e spazio anche ai pesci e alla fauna selvatica
  • Sorgo halepense: l’erba di Johnson è una pianta originaria dell’Asia e dell’Africa. Si tratta di una graminacea molto invasiva con rizomi sotterranei molto aggressivi. Il che vuol dire impossibile eradicarla dal prato

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