Erbe spontanee da raccogliere e consumare a Novembre: ecco le più buone
Novembre è un mese autunnale molto ricco in termini botanici, infatti ci sono tante erbe spontanee che si possono raccogliere e mangiare perché commestibili. Ogni pianta ha un periodo specifico in cui bisognerebbe raccoglierla, per sfruttare al meglio i suoi benefici. Scopriamo 5 erbe spontanee commestibili e quali sono le loro caratteristiche.
La Valerianella (Valerianella locusta) è un’erba spontanea appartenente alle Valerianaceae, simile alla valeriana, diffusa in tutta Europa. Grazie ai suoi innumerevoli benefici, è un’ottima erba da mangiare, assicurandosi di raccoglierla prima della fioritura cioè da Novembre fino a fine Primavera. Si consuma solitamente in insalata o cotta insieme ad altre erbe spontanee.
La Borragine (Borrago officinalis) è un’erba spontanea presente da Novembre ad Aprile, da mangiare anch’essa prima della fioritura. Le foglie vanno mangiate cotte, divenendo tenere. Tra i benefici di questa pianta bisogna sottolineare le proprietà antinfiammatorie. Nonostante sia ricca di calcio, potassio, vitamina C e grassi polinsaturi, bisogna usarla con attenzione e moderazione perché presenta una leggera tossicità epatica.
La Pimpinella (Sanguisorba minor) è una pianta spontanea sempreverde. Le sue foglie possono essere consumate, scegliendo le più giovani, che conferiscono un sapore dolce. Al contrario, con l’avanzare del tempo, le foglie più vecchie acquisiscono un sapore più amaro. Si può mangiare in insalata oppure aggiunta come condimento a freddo in piatti cotti, con un uso simile a quello di basilico, prezzemolo o menta.
L’Acetosella gialla (Oxalis pre-caprae) è una pianta commestibile, che si trova da Ottobre fino a fine Marzo. Questa erba è caratterizzata da un sapore rinfrescante ma aspro, che la rende la più aspra tra le erbe spontanee. Riconoscerla non sarà difficile: ha 3 foglioline a forma di cuore e fiori gialli a 5 petali.
Il Farinello (Chenopodium album) è una pianta erbacea dal gusto molto simile agli spinaci, infatti prende il nome di spinacio selvatico. Di questa erba spontanea si può mangiare quasi tutto, dai semi alle foglie, dai fusti ai germogli. Può essere mangiato fresco in insalata oppure lessato e condito con limone, olio e sale.