È un fiore spettacolare ma la sua tossicità è elevata: lo chiamano anche tromba del diavolo
La Datura è il nome con cui si identifica questa pianta selvatica molto affascinante ma altrettanto pericolosa. Conosciuta anche con il nome di “tromba del diavolo” e appartenente al genere Brugmansia. Esistono due tipologie di Datura, il genere Stramonium e il genere Metel.
La prima, lo Stramonio o “tromba delle streghe” o “erba del diavolo”, è quella naturalizzata nelle zone incolte del nostro Paese. È una pianta erbacea annuale che nelle zone miti diventa perenne, lignificando progressivamente i fusti più vecchi. Le foglie sono grandi, ovato-lanceolate, dentato-lobate, morbide e vellutate. Da giugno a ottobre, all’ascella fogliare spuntano le nivee trombe semplici, lunghe fino a 20 cm. Durante questo periodo, tendono a spargere un dolcissimo profumo molto apprezzato dalle falene che compiono l’impollinazione. Ne derivano curiosi frutti rotondi, grandi poco più di una noce, fitti di aculei, che a maturità si aprono a scatto, liberando qualche decina di semi simili a quelli del pomodoro.
La seconda, D. Metel, “noce metella” o “tromba del diavolo”, proviene dalla Cina e s’incontra più raramente in forma spontanea. Si differenzia dallo stramonio per il maggior sviluppo in orizzontale con dei rami spesso viola-neri, le foglie non vellutate e le corolle color lilla. I frutti in questo caso sono lisci, senza aculei. Si tratta di piante velenose, contenenti sostanze dalle proprietà narcotiche e allucinogene, sfruttate da tempo immemorabile dal popolo Rom, nella cui medicina tradizionale soprattutto lo stramonio occupa un posto importante.
Lo stramonio contiene un cocktail di alcaloidi di tutto riguardo, fra cui la scopolamina e l’atropina. La concentrazione di questo principio attivo varia secondo le diverse parti della pianta: foglie, fiori e semi sono in genere le parti più ricche di alcaloidi. Se doveste decidere di tenerla in casa, occorre quindi prestare la massima attenzione e tenere la pianta lontana dai bambini.