Cotyledon orbiculata, tutto quello che c’è da sapere su questa pianta succulenta

Se cercate una pianta succulenta dal fiore abbastanza appariscente, allora la Cotyledon orbiculata è la pianta grassa che fa per voi. Appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, si tratta di una pianta originaria del Sudafrica che, però, vista la sua perfetta natura da pianta ornamentale, ormai la si trova anche in Francia, Spagna, Portogallo e Nuova Zelanda. Del genere Cotyledon, in realtà, fanno parte anche altre specie, cole la Cotyledon undulata, la tomentosa e la ladismithiensis. Ma noi oggi andremo a parlare dell’orbiculata.

Trucchi e segreti per prendersi cura della Cotyledon orbiculata

cotyledon orbiculata

La Cotyledon orbiculata si differenzia dalle altre specie dello stesso genere per le sue foglie spesse, di colore verde-grigiastro e talvolta con bordo rosso. Alta fino a 1,5 metri, ne esistono ben cinque varietà diverse che si differenziano per foglie e fiori. Fiorisce da giugno ad agosto, producendo iori molto colorati, rosso-arancioni, più raramente gialli. I fiori hanno una forma a campana pendente.

Come pianta non è difficile da coltivare, quindi è perfetta anche per i neofiti. Come tutte le piante succulente, però, ha bisogno di parecchia luce e non devono esserci assolutamente ristagni d’acqua.

Ecco i segreti per coltivare felicemente anche in casa la Cotyledon orbiculata:

  • vaso: optare per vasi larghi, anche non eccessivamente profondi e dal bordo basso. Occhio che periodicamente va rinvasata
  • terriccio: meglio usare un terriccio specifico per cactus arricchito con perlite o sabbia grossolana. Se coltivata non in vaso, ma in piena terra, necessita di un terreno poroso e ben drenante. Perfetta anche per i giardini rocciosi
  • temperature: non sopporta assolutamente le correnti d’aria e le temperature basse. Già a 10°C comincia a perdere le foglie, a 5°C si danneggia e sotto lo = muore. D’estate prospera a temperature comprese fra i 21 e i 27°C. Se le temperature sono basse, la pianta deve rimanere asciutta. Ma in questo caso, meglio portare il vaso in casa o proteggere la pianta dal gelo
  • posizione: scegliete una posizione luminosa e soleggiata. Quando la si innaffia, va ruotata in modo che tutte le sue parti beneficino della luce del sole (ovviamente cosa possibile solo se coltivata in vaso)
  • irrigazione: si innaffia solamente quando il terriccio è ben asciutto. Non dovete usare acqua fredda o acqua calcarea (dunque non usate l’acqua del rubinetto, meglio se acqua filtrata o acqua piovana). In autunno e inverno non va innaffiata. Mai causare ristagni d’acqua nei sottovasi
  • moltiplicazione: avviene per talea (prelievo fra maggio e giugno, tale lunghe 10-15 cm), per semi (fra marzo e settembre) o per polloni (in primavera)
  • concimazione: si concima una volta al mese, in primavera e in estate. Meglio prediligere un fertilizzante liquido diluito nell’acqua di irrigazione. Il concime deve essere ricco di azoto, fosforo e potassio
  • potatura: non si pota, basta eliminare le foglie secche o rovinate

Articoli correlati