Cosa succede se si mangiano fichi tutti i giorni?
Il fico è un frutto buonissimo in quanto il suo sapore è delizioso e anche il suo aspetto è parecchio invitante. In molti, però, si chiedono se sia possibile consumare questo frutto tutti i giorni oppure se questa abitudine possa comportare qualche rischio per la salute. Ecco che cosa abbiamo scoperto sui fichi!
I benefici legati alla consumazione di fichi
I fichi sono frutti nutrienti ed idratanti che portano con sé una vasta gamma di benefici. In primo luogo sono ricchi di sostanze nutrienti, come ad esempio vitamine di ogni tipo, potassio, calcio e magnesio. Contengono poi una grande quantità di fibre, il che rende questo frutto altamente digeribile oltre che un ottimo alleato contro la stitichezza.
I fichi sono noti anche per la presenza di Flavonoidi e Polifenoli, tra i migliori antiossidanti di sempre. In questa maniera si può contrastare l’invecchiamento cellulare e cercare di prevenire alcune malattie come ad esempio il cancro.
Questo frutto sembra avere dei risvolti particolarmente buoni per la salute del cuore, in quanto sono ricchi di potassio e combattono l’accumulo del colesterolo nel sangue. Sono inoltre molto validi per quanto riguarda il controllo della glicemia.
Mangiare fichi tutti i giorni fa male?
Come ogni cosa, anche i fichi stroppiano se mangiati in grandi quantità e ogni giorno. Questo perché il fico è comunque un alimento zuccherino che potrebbe favorire alti livelli di glucosio. Per non parlare poi dei possibili effetti lassativi che potrebbero derivare da un consumo esagerato del prodotto.
In alcuni casi possono insorgere anche delle reazioni allergiche di non poco conto. Bisogna poi fare attenzione al consumo di fichi se si assumono alcune medicine, come ad esempio gli anticoagulanti che potrebbero vedere meno il loro effetto.
Secondo alcuni studiosi, consumare troppi fichi potrebbe perfino compromettere l’igiene mentale sempre a causa degli zuccheri naturali presenti nel frutto. Per tutte queste ragioni vanno consumati ma sempre con moderazione.