Cosa succede alle piante se sbagliamo il pH del terreno?
Quando vediamo le piante sul nostro balcone o nel nostro giardino che appassiscono, si accartocciano e muoiono una dopo l’altra, solitamente, dopo aver dato la colpa al pollice nero, cominciamo a pensare di aver fatto qualche errore nell’irrigazione, di aver concimato troppo o troppo poco, di aver usato il fertilizzante sbagliato, magari hanno preso qualche malattia… Ma se invece avessimo solamente sbagliato il pH del terreno?
Cosa provoca alle piante un pH sbagliato del terreno?
Come sappiamo, ci sono piante che crescono e prosperano in terreni con pH alcalino, piante acidofile che vogliono terreni acidi e piante che amano un terreno neutro.
La questione dell’acidità del terreno non è meno importante che le considerazioni sulla quantità e qualità dei nutrienti che contiene. Se è vero che piante alcaline possono vivere anche in terreni acidi (di solito), ma non viceversa (è meno probabile), ecco che sarebbe bene dare a ciascuna pianta la giusta acidità di terreno.
Questo perché il pH va ad influenzare la tipologia di microrganismi presenti e anche la solubilità dei nutrienti, influenzando così la capacità delle radici delle piante di assorbirli.
Giustamente ci si chiede cosa succede alle piante se le facciamo crescere in terreni con pH non adatti. Dunque ecco una classifica generale del terreno in base al pH e cosa cambia:
- <4,5: troppo acido, pochissime specie vegetali riescono a vivere e prosperare in questo terreno
- 4,5-5: fortemente acido, alto rischio di fitotossicità per l’elevata presenza di ioni alluminio
- 5,1-5,5: notevolmente acido, le piante rischiano carenza di calcio, potassio, masgnesio, azoto, fosforo e molibdeno e un eccesso di rame, ferro, manganese, zinco e cobalto
- 5,6-6: moderatamente acido, è un terreno che si adatta alla maggior parte delle piante
- 6,1-6,6: leggermente acido: questo è il terreno in cui trovate la massima disponibilità dei nutrienti
- 6,6-7,3: neutro, può essere usato da tutti i tipi di piante. Assente il rischio di fitotossicità
- 7,4-7,8: moderatamente alcalino, presenza di carbonato di calcio nel terreno
- 7,9-8,4: basico, si hanno alterazioni nell’assorbimento di fosforo e boro e una carenza di rame, ferro, manganese, zinco e cobalto
- 8,5-9: alcalino, causa gravi problemi di clorosi ferrica
- 9,1-10: molto alcalino, contiene troppo carbonato di sodio che diminuisce la produttività delle colture
- >10: fortemente alcalino, contiene alte percentuali di sodio, con pochissima biodisponibilità di nutrienti (l’unico presente è il molibdeno)
Quale scegliere? Solitamente si sceglie quello leggermentea cido, fra 5,5 e 6,5. Con quello neutro, invece, non rischiate mai di sbagliare (e al massimo potete sempre modificarlo un po’).