Corteccia di pino, vantaggi e svantaggi dell’uso come substrato
Parlando di substrati per le piante avrete di sicuro sentito nominare la corteccia di pino. Particolarmente utilizzata nella coltivazione delle orchidee, bonsai e altre piante che richiedono un buon drenaggio, ecco che questo materiale ha, indubbiamente, numerosi vantaggi. Tuttavia ci sono anche alcuni svantaggi nel suo utilizzo. Scopriamo insieme quali sono.
Perché usare o non usare la corteccia di pino?
La corteccia di pino è un substrato molto usato sia nel giardinaggio che nel paesaggismo. Facilita il drenaggio e l’aerazione intorno alle radici, ma è anche esteticamente molto bella da vedersi, dando un tocco naturale e rustico ai giardini.
Solitamente la si usa come copertura nelle aiuole e nei vasi in quanto riduce la formazione delle erbacce, mantiene il giusto grado di umidità del terreno, protegge le radici dalle gelate ed è anche un utile elemento decorativo.
Formata da pezzi di corteccia di pino triturati, ha una tessitura spessa e fibrosa. Nonostante contenga alcuni nutrienti, non è una fonte completa di nutrimento per le piante. Funziona meglio come pacciame decorativo e protettivo che non nutritivo.
La trovate in vendita nei vivai, nei negozi specializzati o anche negli store online come Amazon. Il consiglio è quello di usare la corteccia di pino più spessa visto che ne troverete in commercio di varie misure, dagli 0-10 mm a più di 60 mm. Bisogna creare uno spessore sul terreno di 10-25 mm.
Ma parlavamo di vantaggi e svantaggi. Partiamo dai vantaggi della corteccia di pino:
- migliora il drenaggio prevenendo i ristagni idrici e lo sviluppo di muffe e marciume radicale
- favorisce l’aerazione del terreno e delle radici migliorando la circolazione dell’aria
- aiuta a controllare lo sviluppo delle erbacce infestanti
- mantiene l’umidità del terreno, il che vuol dire ridurre la frequenza di irrigazione
- fornisce un elemento decorativo naturale
- protegge le radici dalle temperature estreme e dalle gelate
Tuttavia ci sono anche degli svantaggi nell’uso della corteccia di pino:
- col passare del tempo si decompone, riducendo il suo volume e la sua efficacia
- aumenta l’acidità del terreno
- costa di più rispetto ad altri substrati
- non fornisce nutrienti importanti per il terreno
- necessità di essere sostituita o rabboccata periodicamente
- può attirare gli insetti
Esistono comunque delle alternative al suo utilizzo:
- torba: trattiene l’umidità e fornisce sostanze nutritive
- fibra di cocco: trattiene l’umidità, migliora l’aerazione, facilita la germinazione ed è sostenibile
- compost: ricco di sostanze nutritive, aiuta a mantenere l’umidità
- ghiaia e sabbia grossolana: migliora il drenaggio e l’aerazione. Ideale per piante che vogliono terreni asciutti come piante grasse e cactus
- pacciamatura con foglie: naturale e riciclabile, trattiene l’umidità ed è perfetta per gli orti biologici