Copoasu, tutto quello che volevate sapere su questo frutto tropicale
Se vi trovate in Perù, Colombia, Brasile o anche in Costa Rica, è possibile che vi imbattiate in questo strano frutto. No, non è una strana noce di cocco oblunga, bensì un copoasu. Noto anche come cupuassu o cupuaçu, il suo nome scientifico è Theobroma gradniflorum. Come? Il nome vi ricorda qualcosa? Certo, vi ricorda la teobromina del cioccolato. Il che ci sta perché il copoasu è un parente del cacao.
Come si usa il copoasu? E che sapore ha?
Il copoasu è un albero tipico delle foreste pluviali tropicali. Alto al massimo 15-20 metri, la corteccia della pianta è marrone, mentre le foglie da giovani sono rosa-verde. Quando maturano, invece, diventano verdi. Solo a questo punto la pianta inizia a produrre frutti.
Il frutto del copoasu è di forma allungata ovoidale, marrone e lanuginoso. Lungo 20 cm, pesa fino a 2 chilogrammi. Esternamente è coperto da un esocarpo duro, spesso anche 7 millimetri. La polpa vera e propria, invece, è bianca e ha un sapore che ricorda un mix fra cioccolato e ananas. Questa polpa non contiene le xantine tipiche del caffè, del tè e del cacao, quindi non contiene caffeina, teobromina e teofillina, bensì contiene una loro cugina, la teacrina.
Il succo che si ottiene da questa polpa, invece, sa vagamente di pera con un tocco di banana.
Il frutto è anche ricco di tannini, flavonoidi (fra cui la quercetina), motivo per il quale, oltre ad essere annoverato fra i superfood, è usato per produrre integratori (è ricco di potassio e magnesio, dunque va benissimo per gli sportivi), frullati, dolci e anche cosmetici (come il burro di cacao, ha azione idratante). Inoltre dai suoi semi si ricava il cupulate, una sorta di cioccolato.
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