Conosciamo la storia del miele di tarassaco, prodotto che in passato veniva definito “miele dei poveri”
Il tarassaco, noto anche come “dente di leone”, è un fiore che può spesso diventare protagonista di deliziose ricette culinarie. Uno dei preparati più apprezzati sin dai tempi antichi è il miele di tarassaco, un’alternativa vegana al miele che siamo soliti consumare. A differenza di quello di acacia e di millefiori è difficilmente reperibile, quindi perché non provare a realizzarlo a casa?
Per avere una scorta di questo prodotto pregiato bisogna innanzitutto fare un rifornimento di fiori. È molto importante tenere a mente che bisogna raccogliere quelli che crescono nella natura incontaminata e non per strada. Si devono infatti conservare tutte le caratteristiche del fiore, altrimenti si rischia di ottenere un miele dal sapore “modificato”. Il dente di leone generalmente esce allo scoperto nel pieno dei mesi primaverili, motivo per cui il miele che se ne ricava è “precoce” rispetto agli altri.
Dopo la raccolta ci si può finalmente cimentare nella preparazione. Come prima cosa bisogna risciacquare accuratamente i fiori, asciugarli con un panno tenere solo i petali. Dopo aver effettuato questo passaggio si deve riempire un pentolino con 1 litro d’acqua, 200 g di zucchero, 300 g di fiori e mezzo limone, dopodiché si porta il tutto ad ebollizione. Occorre lasciar cuocere a fiamma media la miscela per almeno 15 minuti e poi lasciar macerare per circa 2 ore. Dopo aver filtrato il tutto si deve aggiungere lo zucchero (altri 600 g) nuovamente e far sobbollire in padella per altre 2 ore. Basta avere un po’ di pazienza e nel giro di poche ore avrete a disposizione del delizioso miele di tarassaco
Fare uso del miele di tarassaco è utile anche a scopo terapeutico. La presenza del dente di leone lo rende infatti un prodotto d’eccellenza per favorire la diuresi, per dare una spinta in più alla propria dieta e per integrare vitamine e sali minerali. Basta un solo cucchiaino al giorno per migliorare la propria vita!