Come prendersi cura delle azalee in casa (senza farle morire prematuramente)

Le azalee non sono solamente splendide piante da esterno. Infatti potete tranquillamente coltivare le azalee in casa, ma prendendo qualche piccolo accorgimento. A partire dalle specie e ibridi prescelti: alcuni, infatti, si prestano meglio rispetto ad altri a crescere in appartamento. Un consiglio spassionato, prima di cominciare: se avete cani e gatti in casa (o altri animali da compagnia), non tenete le azalee in casa. Sono infatti piante molto velenose per loro e basta rosicchiarne anche minime parti per scatenare avvelenamenti anche mortali.

Azalee in casa: come non farle morire

azalee casa

Soprattutto se vi hanno regalato una Rhododendrum simsii (azalea Formosa) o una R. obtusum (azalea Hiryu), conviene tenerle in casa, in climi controllati. La prima cosa da fare è assicurarsi che in casa non ci sia un clima tropicale. Le azalee, infatti, soprattutto quelle destinate a vivere in appartamento, necessitano di temperature fresche. Prosperano a 16-20°C, con temperature notturne di 10-13°C. Temperature più alte di 24°C causano la caduta precoce di boccioli e fiori per surriscaldamento delle radici.

Ma anche temperature sotto i 10°C non vanno bene. Posizionate dunque l’azalea in vasi in una stanza fresca, magari vicino a una finestra. Attenzione alle correnti d’aria.

Per la cura delle azalee indoor è anche importante il tasso di umidità ambientale. Necessitano di un tasso di umidità di minimo il 50%. Evitate le correnti d’aria, per non far seccare troppo la pianta ed evitate anche i continui sbalzi di temperatura. Altrimenti l’azalea non fiorirà.

Potete aumentare l’umidità posizionando il vaso su sottovasi riempiti di ciottoli e acqua, con il vaso appoggiato sui sassi, non sull’acqua. Questo per evitare ristagni idrici e marciume radicale.

Dovrete anche assicurarvi che il terreno rimanga umido. Considerate che, spesso, quando le comprate da fioristi e vivaisti, le trovate fornite di un substrato di torba. Ma la torba, quando si asciuga, ci mette un sacco prima di reidratarsi. Inoltre le azalee hanno radici superficiali sottili, molto sensibili all’essiccazione. Cercate di mantenere il terreno umido, ma ben drenante.

Attenzione anche a non innaffiarle con l’acqua del rubinetto, troppo dura e ricca di calcare per le azalee. Meglio optare per acqua piovana o acqua in bottiglia.

Per quanto riguarda le innaffiature, se la pianta è coltivata su torba e questa è molto secca, reidratatela immergendo il vaso per massimo 15 minuti in un secchio d’acqua tiepido. Fate poi scolare per bene e ricordatevi di innaffiare quando il substrato inizia ad asciugarsi in superficie.

Solitamente basta innaffiarle una volta a settimana. Evitate di lasciare acqua nei sottovasi.

Anche la luce è fondamentale per le azalee da interno. Necessitano di luce intensa, ma indiretta, con almeno 4-6 ore di luce solare indiretta al giorno. Dunque posizionatele vicino a finestre rivolte ad est o a sud.

Evitate assolutamente la luce solare diretta per non incappare in bruciature. Per fare ciò, basta posizionare una tenda sulla finestra.

azalea

Per quanto riguarda la potatura, dovrete eliminare i fiori appassiti e le foglie morte. Cimare correttamente la pianta permette anche una miglior circolazione dell’aria. Ogni due o tre anni, poi, sarà necessario rinvasarle (il momento giusto è quando le radici iniziano a fare capolino dai fori di drenaggio o spuntano in superficie). Ovviamente, quando rinvasate, dovete anche cambiare il terriccio.

Il momento migliore per farlo è subito dopo la fioritura, usando un terriccio apposito per piante acidofile (hanno bisogno di un terreno con pH fra 4,5 e 6,0).

Parlando di concimazione, necessitano di terreni ricchi di sostanze organiche e acidofili (altrimenti l’alcalinità blocca l’assorbimento del ferro). Non esagerate con la concimazione, però. Soprattutto in vaso, fino in primavera non avrete bisogno di fertilizzare. Se proprio dovete concimare, usate prodotti appositi per piante acidofile.

Meglio optare per fertilizzanti granulari o liquidi. I granuli, essendo a più lenta cessione, vanno riapplicati ogni due o tre mesi, mentre quelli liquidi con maggior frequenza.

Come malattie, attenzione agli acari e al marciume radicale.

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