Come evitare di uccidere per errore la felce di Boston

Una pianta da appartamento perfetta anche per l’esterno è di sicuro la felce di Boston. Non solo è molto bella a vedersi (un po’ come tutti i tipi di felci), ma non è neanche particolarmente difficile da coltivare, quindi è perfetta per i pollici neri. Tuttavia questo non vuol dire che non possiamo compiere errori fatali nella sua manutenzione, errori che potrebbero facilmente causare la morte della pianta se non li riconosciamo per tempo e non vi poniamo subito rimedio. Ecco dunque perché oggi andremo a vedere come evitare di uccidere accidentalmente la felce di Boston.

Gli errori da non fare con la felce di Boston

felce

Ci sono alcune cose che dobbiamo fare e altre che non dobbiamo fare quando ci prendiamo cura di una felce di Boston. Se facciamo di questi errori, infatti, non solo le foglie della felce diventeranno gialle, ma piano piano la pianta morirà. Ma come non uccidere la felce di Boston? Seguendo le successive indicazioni.

Fornire la giusta quantità di luce – Sia dentro che fuori casa, la luce è fondamentale per le felci. Considerate che anche la felce di Boston in natura cresce nel sottobosco, quindi in casa ha bisogno di 2-8 ore di luce solare indiretta al giorno. Fuori, invece, va posizionata all’ombra di altre piante o recinzioni. Di sicuro non dovete posizionarla sotto la luce solare diretta, soprattutto durante i mesi più caldi. Se fornite troppa luce, le punte diventano secche e marroni. Una scarsità di luce, invece, causa una crescita stentata e piante scolorite

Innaffiare solo quando necessario – Se innaffiate troppo, andate incontro al marciume radicale. Ma se irrigate poco, le foglie si seccano e la pianta non riesce a crescere. Prima di annaffiare, controllate col dito se il terreno è asciutto: se lo è, innaffiate, altrimenti aspettate. Se potete, poi, optate per acqua piovana o filtrata, specie se l’acqua del rubinetto dalle vostre parti è troppo ricca di calcare.

Scegliere il giusto mix di terreno – Il mix ideale per la felce di Boston è quello che presente parecchia materia organica ed è ben drenante. Funzionano molto bene i mix con torba o cocco, perlite e compost.

Attenzione all’umidità – Considerate che la Nephrolepis exaltata, questo il suo nome scientifico, è una pianta tropicale. Quindi ama gli ambienti umidi. Soprattutto in casa, però, il tasso di umidità tende a essere inferiore. Per questo motivo queste piante prosperano nelle stanze più umide della casa, come il bagno o la cucina. Cercate di tenerla lontana, però, da prese d’aria, caminetti, piani cottura, stufe e termosifoni. Non c’è, invece, necessità di nebulizzare la pianta. Anzi: se lo fate aumentate solo l’umidità sulle foglie per pochi minuti, giusto il tempo di far sviluppare malattie fungine

Felce di Boston: umidificatore naturale

Attenzione alle punte secche – Le punte della felce sono secche, marroni e croccanti? Male, molto male. Questo fenomeno riconosce diverse cause, fra cui l’aria troppo secca, il terreno non adatto, l’irrigazione con acqua troppo dura o anche una concimazione eccessiva.

Occhio ai parassiti – Le felci di Boston possono essere suscettibili all’aggressione da parte di afidi, acari, cocciniglie, tripidi e mosche bianche. In questi casi noterete dei puntini gialli o foglie scolorite

Foglie cadenti e terreno secco – Non sempre delle foglie appassite o cadenti indicano una mancanza di acqua. In realtà spesso la causa è un eccesso di acqua o una scarsa esposizione al sole.

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