Come coltivare le bacche di goji: trucchi e segreti per ottenere un raccolto abbondante
Si parla spesso delle bacche di goji per le loro proprietà benefiche, ma se qualcuno volesse coltivare una pianta di goji in giardino? Beh, è possibile farlo, ma prendendo alcune accortezze. Vediamo dunque le basi di partenza, i trucchi e i segreti per coltivare una pianta di goji e avere, possibilmente, un raccolto abbondante.
Coltivare le bacche di goji è possibile, ecco come
Considerate un superfood miracoloso, ecco che le bacche di goji si prestano bene ad essere coltivate anche qui nei nostri orti, magari accanto alle altre piantine di frutti di bosco. Fortunatamente, a differenza di quanto accade con altre piante, il Lycium barbarum o il Lycium chinese si dimostrano essere piante alquanto robuste e rustiche, adattabili anche come clima.
Forse non tutti sanno che le bacche di goji fanno parte della famiglia delle Solanacee, dunque sono parenti stretti di pomodori, peperoni, melanzane e patate. I frutti sono di colore dall’arancione al rosso, mentre i fiori sono violetti e fioriscono fra giugno e settembre (dunque è anche una bella pianta ornamentale).
Quello maggiormente coltivato qui da noi è il Lycium barbarum, pianta perenne. Visto che quello che vogliamo è una produzione abbondante, la cosa migliore da fare è partire dalle piantine e non dal seme (altrimenti dal momento della semina a quando germoglia a quando la pianta è pronta a produrre ci si mette troppo tempo).
Come pianta è rampicante, dunque dobbiamo tenerne conto quando decidiamo dove posizionare le piantine in quanto dovremmo fornirgli anche un buon sostegno. Facilmente adattabili, le piante di goji possono essere tranquillamente coltivate anche nel nostro clima, a patto di avere l’accortezza di scegliere una posizione in pieno sole.
Come terriccio, si adatta a qualsiasi tipo di pH. L’importante, però, è sempre evitare i ristagni idrici, fornendo un buon drenaggio. Per trapiantare le nostre piantine bisogna attendere o l’autunno o la primavera, aspettando che siano finite le gelate.
Ogni piantina necessiterà della sua buca, abbastanza grande. Al terriccio andrà aggiunto abbondante compost o letame. In teoria, se abbastanza grandi, le piantine di goji cominceranno a produrre frutti dal secondo anno in poi.
Se volete piantare più piantine, meglio adottare una sistemazione a filari con pali e fili metallici di sostegno. Fra una pianta e l’altra dovrete lasciare uno spazio di 1-1,5 metri, mentre fra le diverse fila ci vanno 2,5 metri. Questo serve per evitare problemi di ombra e di ventilazione.
Per quanto riguarda l’irrigazione, se ci sono abbastanza piogge, basteranno quelle. Ma se il terreno diventa troppo secco o si è in un periodo di siccità, meglio ricordarsi di innaffiarle, usando un sistema graduale a goccia.
Tutti gli anni, poi, in primavera, bisognerà fornire del concime, sotto forma di stallame pellettato arricchito con concimi liquidi di ortica o farine di solfato, potassio e magnesio. Ricordatevi anche di fare una buona pacciamatura intorno alle piante per evitare la crescita di erbacce. Vanno benissimo paglia, fieno, foglie, cartone, juta o anche lana di pecora.
Come pianta è molto rustica, dunque non è assalita frequentemente da malattie e parassiti. L’unico problema sono le lumache, che adorano nutrirsi delle sue foglie. Meglio dunque predisporre intorno alle piante dei sistemi naturali antilumache.
Infine è possibile coltivare le piante di goji anche in vaso sul balcone, ma per forza di cosa rimarranno più piccole. In questo caso dovrete ricordarvi di usare vasi molto grandi (periodicamente saranno da rinvasare) e di innaffiarle più spesso, aggiungendo ciclicamente compost o fertilizzanti liquidi. In inverno e primavera potrete anche potare i rami lasciando sempre da 2 a 4 gemme, mentre in estate bisognerà eliminare i polloni.