Come cannella e chiodi di garofano del vin brulé fanno bene alla nostra salute

A meno di non essere astemi, soffrire di coagulopatie, problemi epatici o di prendere determinati farmaci: in tal caso evitate assolutamente il vin brulé. La saggezza popolare delle nostre nonne ci consiglia di prendere del vin brulé quando si soffre di raffreddore o influenza. Onestamente non è ben chiaro se lo dicessero perché l’alto contenuto alcolico obnubila i sensi a tal punto da farci dimenticare i sintomi delle malattie influenzali o se perché la cannella e i chiodi di garofano di cui è ricco sono un vero e proprio toccasana per la nostra salute.

Siamo ottimisti e propendiamo per la seconda ipotesi.

Vin brulé, cannella e chiodi di garofano contro raffreddore e influenza

vin brulé

Prima di tutto: cos’è il vin brulé? Si tratta di una bevanda calda a base di vino che, tradizionalmente, si beve durante le feste natalizie, soprattutto nel Nord Italia. Il nome deriva dal francese valdostano e vuol dire “vino bruciato”. Da altre parti è noto come vin chaud, cioè vino caldo.

Comunque sia, la ricetta del vin brulè prevede di riscaldare del vino rosso (c’è anche una versione con vino bianco, ma solitamente si usa il rosso), si aggiunge dello zucchero e spezie a piacere, fra cui non mancano cannella e chiodi di garofano. Nulla vi vieta di aggiungervi anche scorzette di limone, anice stellato, mela e spicchi di mandarino. Tutto dipende dai vostri gusti.

A seguito della bollitura, l’alcol etilico evapora. Spezie e zuccheri, invece, si aggiungono dopo, quando la bevanda si raffredda un po’, altrimenti l’eccessivo calore altera gli zuccheri. Per quanto riguarda la gradazione alcolica, varia a seconda del vino usato (più il vino è di qualità, migliore sarà il vin brulé). Tendenzialmente va dagli 11 ai 14 gradi alcolici.

Detto ciò, la tradizione delle nostre nonne ci dice che bere del vin brulé aiuta a mitigare i sintomi del raffreddore e del naso chiuso. Merito dell’alcol? Non proprio: probabilmente sono la cannella e i chiodi di garofano che fanno la differenza. Potremmo tranquillamente bere una tisana con questi ingredienti e avremmo gli stessi risultati. Solo che quel tocco di alcol dona al tutto un sapore più stuzzicante.

chiodi garofano cannella

Effettivamente, la cannella, nella medicina naturale, è nota per avere azione antibatterica, antimicrobica, antivirale, analgesica e antinfiammatoria. Il che la rende perfetta come rimedio contro raffreddore, influenza e infreddature in generale. Ha anche azione antiossidante, abbassa colesterolo e trigliceridi nel sangue e aiuta a regolare la glicemia dopo i pasti, tutte cose che, in un organismo che sta affrontando una malattia virale, non fanno mai male.

Alle proprietà benefiche della cannella, poi, nel vin brulé si associano anche quelle dei chiodi di garofano. Considerate che i chiodi di garofano non solo sono considerati un potente analgesico naturale (quindi perfetti per curare il mal di gola che spesso accompagna raffreddore e influenza), ma hanno anche azione antinfiammatoria, antibatterica, alleviano i dolori muscolari (perfetti dunque per quelli da febbre) e aiutano a contrastare la stanchezza.

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