Coltivazione del melograno: gli errori da non fare mai
Un classico frutto autunnale è la melagrana. Che non è solo buona da mangiare, ma è anche perfetta per creare centrotavola, ghirlande e decorazioni a tema autunnale. Si sposa benissimo con le castagne e con le pigne, in tal senso. Il problema, però, è come riuscire nella coltivazione del melograno senza compiere quegli errori fatali che vanno poi a inficiare la resa del raccolto.
Trucchi e segreti per la coltivazione del melograno
Questi sono i principali errori che facciamo sempre quando coltiviamo il melograno. Evitiamoli e non ci lamenteremo mai più di aver perso il raccolto:
- clima sbagliato: a seconda della varietà del melograno, cambia la sua tolleranza al freddo. Considerate che, pur essendoci varietà che resistono a temperature più fredde, il melograno non tollerano un freddo eccessivo. Soprattutto le gelate autunnali o primaverili, per loro sono deleterie. Infatti è probabile che un melograno riesca a sopravvivere meglio se una notte di gennaio la temperatura scende a -7°C al posto della medesima temperatura in ottobre o aprile. Ci mettono un po’ a sviluppare la loro tolleranza al freddo, che è maggiore in inverno quando sono in stato di quiescenza. Meglio dunque proteggere gli alberi con gli appositi teli di copertura, soprattutto di notte
- poca luce: per crescere e produrre frutti il melograno ha bisogno di molta luce. Dovete posizionarli in pieno sole, in modo che abbiano almeno 8 ore di luce solare diretta al giorno
- varietà ornamentale: non lamentatevi se le melagrane non sono buone da mangiare. Molto probabilmente avete sbagliato e piantato una varietà ornamentale. Che sono bellissime, soprattutto dal punto di vista delle decorazioni autunnali e invernali, ma che non producono frutti succosi
- fertilizzante sbagliato: se volete avere frutti e non solo foglie dovete utilizzare un fertilizzante che non contenga troppo azoto. Meglio cercare fertilizzanti con rapporto NPK 10-10-10 o 8-8-8. Il concime andrà applicato in primavera ed estate
- siccità: ok che il melograno ha una buona resistenza alla siccità, ma questo non vuol dire che non necessitino di irrigazioni, specie nei periodi più caldi. Senza acqua l’albero probabilmente sopravviverà, ma non produrrà frutti. Durante il primo anno di crescita, nei periodi di siccità, innaffiate gli alberi una o due volte a settimana, irrigando in profondità. Le piante adulte, invece, durante i periodi caldi e secchi necessitano di una innaffiatura a settimana
- aspettative: non aspettatevi frutti o un gran raccolto il primo anno di vita. Come la maggior parte degli alberi da frutto, infatti, il melograno difficilmente produrrà frutti lo stesso anno in cui lo piantate. Potrebbero produrre frutti dal secondo anno di vita in poi, ma i raccolti più consistenti arriveranno solo dopo 4-5 anni
- potatura estrema: potare troppo, nel modo sbagliato o nel momento sbagliato dell’anno danneggia l’albero. Meglio non potare in questi casi. Di sicuro dovete evitare di potare in autunno. Meglio potare a fine inverno o a inizio primavera: così facendo le nuove gemme nasceranno quando inizia a fare caldo. Potate poi rimuovendo il legno vecchio, quello che ha già prodotto da 4-5 anni a questa parte, ma senza esagerare