Cleistocactus colademononis: alla scoperta del cactus a coda di scimmia
Il Cleistocactus colademononis, precedentemente conosciuto come Hildewintera colademononis, è un cactus originario della Bolivia. Cresce nelle zone montuose, sulle pareti rocciose con ramificazioni lunghe fino a 2 metri. È perfetto per essere posizionato all’interno di un cestino appeso, in un vaso di terracotta o pietra per un effetto più naturale.
Caratteristiche della pianta
Inizialmente ha un portamento eretto, per poi assumere col tempo un portamento ricadente. I rami sono cilindrici e presentano delle areole piccole e bianche. Per ciascuna di esse crescono 4-8 spine corte e più rigide, simili a setole. A queste si aggiungono altre 20-50 spine morbide e lunghe fino a 8 cm, che somigliano a dei peli. La forma dei rami, il fatto che siano pendenti e ricoperti di peluria, fanno sì che la pianta assomigli alla coda di una scimmia, ed è da queste particolari caratteristiche che deriva il nome comune di questo cactus. I fiori sono molto appariscenti, lunghi fino a 6 cm, di colore rosso o magenta e sbocciano dalla primavera all’estate. I frutti sono sferici e contengono semi neri.
Coltivazione del cactus a coda di scimmia
Il Cleistocactus colademononis è un cactus facile da coltivare e a crescita lenta. Necessita di un’esposizione soleggiata, durante i periodi più caldi però è meglio non sottoporla alla luce diretta del sole per troppe ore, oppure andrebbe prima abituata gradualmente. Nei periodi freddi è bene riporla in un luogo chiuso, in quanto non tollera temperature inferiori agli 8-10° C. Si consiglia di utilizzare un terriccio drenante specifico per cactacee e succulente, che abbia la capacità di asciugarsi velocemente e non causare ristagni idrici. A tale scopo il terriccio dovrebbe contenere sabbia, ghiaia, perlite, lapillo, pomice, argilla.
Le innaffiature devono essere regolari in primavera ed estate ed effettuate nel momento in cui il terriccio risulti completamente asciutto. La pianta è in grado di tollerare la siccità perché attraverso il fusto accumula delle riserve idriche da cui attinge nei periodi di scarsità d’acqua. In inverno si possono interrompere le irrigazioni, perché inizia la fase di dormienza. Per velocizzare la crescita e stimolare la fioritura, si può procedere con la concimazione con una frequenza di una volta al mese in primavera ed estate.