Cerimolia, lo strano frutto che è un mix fra fragola, ananas e mango
Il mondo della frutta non è fatto solo di mele e pere. Se ci spostiamo un po’ dai confini dell’Italia scopriamo l’esistenza di tantissimi frutti, alcuni veramente strani e particolari. Come la cerimolia, pianta originaria del Sud America, ma diffusasi ormai anche in California, Florida, Israele, Africa, Nuova Zelanda e, sorpresa delle sorprese, Calabria. Quindi sì, potreste imbattervi in questo frutto insolito anche in Italia.
Tutto quello che volevate sapere sul cerimolia

Il nome scientifico della cerimolia è Annona cherimola ed è una pianta facente parte della famiglia delle Annonaceae. Chiamata anche chirimuya, cerimoya o anona, questo frutto che ricorda un po’ un uovo di drago, in realtà è un arbusto sempreverde, di piccole dimensioni. Alto al massimo 7 metri, ha foglie lanceolate e verdi. I fiori sono piccoli, di colore giallo-marroncino e colorati di viola alla base. La fioritura va da maggio ad agosto (anche se talvolta arriva a ottobre).
Il frutto è quello che ci interessa maggiormente. Tende a essere ovale, delle dimensioni circa di un pompelmo. La buccia del cerimolia è liscia e tubercolata. La polpa, invece, è di colore bianco, cremosa e ha parecchi semi marroni, facili da togliere. Il gusto è molto dolce e ricorda un miscuglio fra fragola, pesca, banana, ananas, mango e papaya. Quando maturo, la buccia diventa verde. La raccolta del frutto va da settembre a dicembre.
Esistono poi altre specie, come la squamosa, dalla buccia gialla, la reticolata e la muricata, nota anche come graviola. Dal punto di vista nutrizionale, è ricca di vitamina C, zuccheri, acqua e vitamine idrosolubili. Rispetto all’avocado o al cocco, però, ha meno grassi e vitamine liposolubili.
Ha un buon contenuto in fibre e potassio. Detto ciò, passiamo alla coltivazione. Se è vero che in Calabria e Sicilia potreste trovare questo frutto, sappiate che comunque non è molto diffuso. Anche in Europa non la si trova spesso. O meglio: che non costi troppo solo in Spagna, altrimenti è un frutto alquanto di nicchia e costoso qui da noi.
Nel caso vogliate cimentarvi nella sua coltivazione, sappiate che necessita di un clima caldo. Qui da noi, per esempio, cresce soprattutto sulle colline esposte al Sud e vicine al mare. Ma non troppo caldo: se il calore è eccessivo, infatti, o non produce frutti o ne produce, ma di qualità inferiore.

Considerate che nei suoi paesi di origine, tende a crescere nelle zone con temperature medie annue comprese fra i 18 e i 20°C. Le minime devono essere di 10-12°C, le massime i 26-30°C. Ha bisogno anche di un buon tasso di umidità ambientale e di piogge costanti.
Per quanto riguarda il suo consumo, bisogna mangiarla entro pochi giorni dalla raccolta. Certo, potreste prolungarne la durata in frigo, ma non per troppo tempo. Solitamente la si mangia tagliata in due, con un cucchiaino. Ma nulla vi vieta di usarla per preparare sorbetti, gelati, confetture, crostate e dolci.