Carota selvatica: tutte le proprietà e gli usi
La carota selvatica (Daucus carota), della stessa famiglia della Cicuta, non assomiglia per niente alla radice arancione di uso domestico. È una pianta erbacea molto diffusa nelle campagne. Non tutti sanno però che la carota selvatica è molto usata in fitoterapia ed è ricca di proprietà benefiche. Vediamo quali.
La carota selvatica è comune nelle campagne
È molto vistosa con i suoi fiori bianchi ad ombrello. A volte, al centro dell’infiorescenza, è presente un fiore sterile, con corolla di colore porporino scuro, quasi nero. In autunno le infiorescenze si chiudono su se stesse, appallottolandosi a nido d’uccello per proteggere i frutti, piccoli e sferici.
Gli usi in cucina
La radice, bianca e legnosa e dalla forma allungata, è il predecessore della nostra carota, che è stata trasformata in una radice arancione e carnosa ed è diventata protagonista sulle nostre tavole. Sono diverse le parti della carota selvatica che si usano in cucina perché commestibili. Le foglie alla base che spuntano in inverno si possono magiare crude o in insalata, quelle del fusto si possono lessare o usare per le zuppe. La radice, che si raccoglie prima della fioritura, si può mangiare cruda oppure lessata.
L’utilizzo della carota selvatica in fitoterapia
La radice è anche la parte che più viene usata in fitoterapia: viene tagliata e pestata e usata per calmare bruciature, orzaioli, dermatiti ed eczemi. Lessata e fatta macerare nello zucchero viene usata nella medicina popolare contro la tosse e il raffreddore. Il decotto di radice fresca è diuretico e stimola l’eliminazione dell’acido urico e la comparsa delle mestruazioni.
Gli usi nella cosmesi
L’estratto di radice di carota selvatica è molto usato nella cosmesi: ricco di betacarotene, protegge ed elasticizza la pelle. Ha la proprietà di prevenire le rughe e di idratare la pelle.
Prima di ogni utilizzo consigliamo di consultare sempre il tuo erborista o farmacista di fiducia.