Carlina bianca: tutti gli usi di una pianta alimentare e officinale
La carlina bianca (Carlina acaulis) è una pianta erbacea perenne con grandi infiorescenze bianche appartenente alla famiglia delle Asteraceae, come la margherita e il girasole. Alcuni la conoscono con il nome di rapagnolo o carciofo selvatico. Gode della fama di aver curato dalla peste l’esercito di Carlo Magno. Il termine “carlina” potrebbe derivare da “cardina”, ovvero “piccolo cardo”, proprio per via della somiglianza con il cardo. La parola “acaulis” invece significa “senza caule”, e cioè senza fusto. Questa pianta infatti cresce direttamente al livello del suolo, aderente al terreno. In Italia è diffusa in tutto il territorio (ad esclusione delle isole), soprattutto nelle aree settentrionali.
Ha radici fittonanti, con un corpo centrale più lungo e robusto e ramificazioni laterali corte e sottili. Le foglie sono disposte per lo più a rosetta basale e hanno una consistenza coriacea. Le infiorescenze possono raggiungere i 10 cm di diametro. Cresce sui prati e su substrati poveri e pietrosi.
Usi tradizionali della carlina bianca
La carlina bianca era utilizzata come pianta alimentare in tempi di carestia. Si consumava la parte del ricettacolo, sia cruda che cotta. Le popolazioni delle zone montane e sub-montane lo utilizzano nelle preparazioni in sostituzione del carciofo. Il sapore è molto simile, leggermente più delicato. Crudo è ottimo in pinzimonio o in insalata. Richiede un po’ di pazienza per essere pulito da spine e foglie dure, una volta tagliato a fettine va immerso in acqua e limone per evitare l’ossidazione che ne altera il colore e il sapore.
Come pianta officinale possiede diverse proprietà: diuretiche, colagoghe e antiedematose. È utile nel trattamento di acne ed eczemi. Assunto come decotto è un ottimo rimedio naturale contro il raffreddore. La tisana, invece, favorisce la digestione e allevia gli spasmi gastrointestinali. Contiene inulina, dalle proprietà antitumorali e antibatteriche, considerata un valido alleato contro le infezioni da parte di batteri e virus a livello intestinale. Sono presenti anche tannini, che svolgono un ruolo di difesa e sono noti per l’azione astringente, antidiarroica, antinfiammatoria e antibatterica.