Carambola: tutto quello che volevate sapere su questo frutto

No, non parliamo del gioco del biliardo noto come carambola, bensì del frutto. Dall’aspetto assai peculiare e scenografico, la carambola è il frutto dell’Averrhoa carambola, pianta facente parte della famiglia delle Oxalidaceae. Visto il suo aspetto, nei paesi anglofoni lo trovate anche indicato con il nome di star fruit o frutto a stella. Altri nomi alternativi sono five fingers, sternfrucht e carambole. Dal sapore particolare, non bisogna mangiarne troppo a causa del suo alto contenuto in acido ossalico.

Tutte le proprietà della carambola

carambola pianta

L’albero di carambola ha il tronco corto e vive bene in climi tropicali e subtropicali. Tollera male sia il vento che l’eccessiva salinità, così come non sopporta la troppa pioggia e il gelo. Questo vuol dire che per farlo crescere vicino al mare bisogna prendere particolari accorgimenti. Necessita di un terreno acidofilo, con pH compreso fra 5,5 e 6,5, temperature di 20-32°C, piogge non eccessive e tanta luce solare.

Si tratta di un albero a crescita rapida che produce fiori bianchi o rosa, produttivo fino a 4-5 anni di vita. Parassitato dal moscerino della frutta, i frutti hanno una forma ovale con 5 creste evidenti. L’intersezione di tali creste forma una sezione a forma di stella. La buccia è liscia, cerosa e di colore dal giallo al verde, dipende dalle varietà. Idem dicasi per la polpa, che è croccante, succosa e carnosa, con consistenza simile alle prugne o alla guava.

carambola pianta

Il frutto contiene i semi edibili. Ricco di fenoli e flavonoidi (fra cui anche la quercetina), nella medicina popolare lo si usa per curare il mal di testa, la nausea, la tosse, l’insonnia, l’ipertensione, il diabete e anche i postumi della sbornia. Questo perché ha azione digestiva, antiossidante e antimicrobica. Inoltre lo si usa anche contro le scottature.

Il frutto è assai ricco di potassio e vitamina C, ma è povero di sodio e di zucchero. Tutto bellissimo, non fosse che è molto ricco di acido ossalico, sostanza da evitare per chi soffre di insufficienza renale, calcoli o è in dialisi. Il fatto è che l’acido ossalico si lega al calcio impedendone l’assorbimento, ma facendolo anche precipitare causando danni renali.

Inoltre le carambole sono anche ricche di caramboxin, neurotossina che nei pazienti con insufficienza renale non riesce a essere eliminata correttamente per via renale e che, accumulandosi nel sangue, può superare la barriera emato-encefalica causando danni cerebrali e morte.

carambola pianta e frutto

Per quanto riguarda le varietà, ce ne sono due:

  • piccole e acide: più ricche di acido ossalico, il sapore ricorda quello della mela verde. Questa varietà solitamente arriva dalla Florida
  • grandi e dolci: hanno meno acido ossalico, con sapore che è un mix di agrumi, mela, pera e uva

Per quanto riguarda l’uso in cucina, tutto della carambola è commestibile: polpa, buccia e anche semi. Di solito si consuma maturo, quando le creste sono marroni. Le varietà acide devono essere cotte prima di essere mangiate, le varietà dolci possono essere mangiate crude.

In cucina, oltre che come frutto da fine pasto, la si usa per preparare condimenti, cocktail, liquori, conserve, canditi, macedonie e torte. La si può usare anche nel cous cous e nel Misa Maas Kordoi Tenga, una variante del curry. In Malaysia la si usa stufata con zucchero, chiodi di garofano e mele, mentre in Thailandia si cucina con i gamberetti e in Cina con il pesce. In Giamaica la trovate essiccata, mentre in Australia o viene cucinata come una verdura o la si mette in salamoia o si trasforma in confettura.

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