Caprifoglio, una pianta bella da vedere e utile anche in cucina
Quando parliamo del caprifoglio, ci vengono spesso in mente i suoi bellissimi fiori e il suo profumo particolare. Eppure si tratta di una pianta aromatica che trova qualche utilizzo anche in cucina. In realtà esistono diverse specie di caprifoglio, tutte afferenti al genere Lonicera della famiglia delle Caprifoliaceae. Sono piante originarie sia dell’America che dell’Estremo Oriente.
Fra le specie più comuni abbiamo il caprifoglio alpino o Lonicera alpigena, quello comune o Lonicera caprifolium, il mediterraneo o Lonicera implexa e anche quello peloso o Lonicera xylosteum.
Come usare in cucina il caprifoglio?
A seconda delle diverse specie di caprifoglio, possiamo avere piante legnose, arbusti, piante cespugliose o anche piante rampicanti e lianose. A complicare le cose ci si mette il fatto che esistono parecchi ibridi, sempreverdi o caducifoglia.
Il caprifoglio tende a essere molto longevo, anche se in maniera particolare. Dopo qualche anno, infatti, la pianta sembra essiccarsi del tutto. Ma facendo ben attenzione si possono vedere i nuovi polloni che danno vita a una nuova fase vitale e questo in un ciclo lunghissimo.
A seconda delle specie possiamo avere caprifogli alti 20 cm o anche 7 metri. Tendenzialmente forma molti rami. Le foglie possono essere perenni o caduche. Quasi sempre sono ovalari, ma ci sono specie con foglie glabre e altre vellutate.
I fiori sono molto profumati, di colore bianco-rosa sfumato. Ma ne esistono anche di varietà bianchi e gialli. Il frutto è una bacca color rosso, viola o nero. Attenzione che molte di queste bacche sono tossiche e non commestibili in quanto contengono xilosteina, un glicoside pericoloso.
Ovviamente si tratta di una pianta ornamentale rustica, le cui varietà rampicanti sono spesso usate per muri o pergolati. Poche specie fioriscono in primavera, la maggior parte fiorisce in estate. Alcune specie sono più delicate di altre e richiedono climi più caldi e protetti per prosperare.
Ma la particolarità del caprifoglio è che viene considerato come una pianta aromatica, trovando spazio in cucina. Come dicevamo prima, molte specie di caprifoglio hanno bacche tossiche, non commestibili. Ma ci sono anche alcune specie che presentano bacche commestibili molto dolci, come la L. angustifolia dell’Himalaya o la L. coerelua della Siberia. Ma bisogna saperle distinguerle bene prima di consumarle.
A volte, poi, si usano anche i fiori di alcune specie per via del loro nettare dolce che è usato come sciroppo, nei sorbetti o nelle preparazioni dolci.