Cactus del castello delle fate, come prendersi cura dell’Acanthocereus tetragonus

Questa bellissima pianta grassa è nota come cactus castello delle fate, per via del suo affascinante aspetto. Il suo nome scientifico è Acanthocereus tetragonus ed è una pianta succulenta molto amata. La sua forma ricorda quella di un piccolo castello. Originaria del Messico, qui si trova nelle zone più aride e desertiche. Ma viene coltivato tranquillamente in tutto il mondo come pianta ornamentale.

Come prendersi cura di un cactus castello delle fate?

cactus castello fate

Come potete notare questo cactus è caratterizzato da fusti verticali e ramificati che possono diventare anche parecchio alti, ricordando un po’ le torri di un castello in miniatura. Gli steli sono poi adornati da germogli e spine che ricordano i merli delle torri dei castelli.

Cresce in formazioni compatte e dense ed è molto longevo in condizioni ottimali, superando anche i 50 anni di vita. Come fiori, ne produce di vistosi di colore bianco o giallo, in primavera ed estate, che ben contrastano con il suo colore di base verde-blu.

Se volete coltivarlo con successo, ecco qualche consiglio di gestione:

  • posizione: resiste molto al caldo e poco al freddo. Durante il giorno prospera con temperature di 20-30°C, mentre di notte tollera al massimo temperature leggermente più fresche. Rischiate seri danni con temperature inferiori ai 5°C
  • luce: necessita di luce solare diretta. Se in casa, dovete posizionarlo in una finestra esposta a sud o ovest, in modo che riceva almeno 6 ore di luce solare diretta al giorno
  • terriccio: necessita di un terriccio ben drenante ideale per le piante grasse. Potreste eventualmente preparare una miscela fai-da-te usando parti uguali di terriccio per cactus, sabbia grossolana, perlite (o vermiculite) e humus di lombrico per migliorare il drenaggio

  • irrigazione: le innaffiature devono essere moderate. Fra un’irrigazione e l’altra il terreno deve essere ben asciutto, soprattutto durante l’inverno. Evitate gli eccessi di acqua per non far marcire le piante e non causare marciume radicale
  • concimazione: usate un fertilizzante liquido per piante grasse una volta al mese durante la primavera e l’estate. In autunno stoppate la concimazione, specie quando la pianta è in fase di quiescenza
  • potatura: non serve, basta togliere le parti morte o rovinate
  • propagazione: avviene tramite semi e talee
  • malattie: attenzione alla cocciniglia, ai ragnetti rossi, agli afidi, alla mosca bianca, ai funghi, alla ruggine, all’antracnosi, alle macchie nere da Cercospora, al marciume molle e ai tripidi

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