Bruscandoli, cosa sono e perché dovremmo usare in cucina i germogli del luppolo
Bruscandoli, ricordi di quando con i nonni si andava in campagna a raccoglierli. Da non confonderli assolutamente con gli asparagi selvatici (ok, un po’ vi assomigliano, ma sono due piante diverse), ecco che se vi dedicate al foraging, cioè alla raccolta di erbe spontanee, da marzo a maggio potreste raccogliere anche i bruscandoli, cioè i germogli del luppolo. Come sempre, quando si tratta di raccolta di erbe spontanee, così come quando si parla di raccolta di funghi, vi esortiamo a prestare la massima attenzione.
Anche se siete sicurissimi delle vostre conoscenze in materia, assicuratevi di sapere quali piante state raccogliendo. In questo campo errori non sono concessi: scambiare piante e funghi velenosi per piante ed erbe edibili può condurre alla morte.
Come usare i bruscandoli in cucina?
Come dicevamo, i bruscandoli sono i germogli del luppolo selvatico, cioè dell’Humuls lupulus. A seconda delle varie zone d’Italia li potreste conoscere anche come asparagina selvatica in quanto assomigliano un po’ agli asparagi selvatici, ma in realtà si tratta di due piante diverse.
Lunghi solitamente una ventina di centimetri, si raccolgono in primavera, da marzo a maggio. Se li state cercando, avrete maggiori probabilità di incontrarli vicino a fiumi e laghi, nelle zone boscose e fra siepi e rovi, visto che crescono in zone umide, fresche e boscose.
@marziocristiani I buonissimi asparagi del luppolo selvatico #asparagi #luppolo
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Per riconoscere il luppolo selvatico dovrete prestare attenzione a diversi fattori:
- il luppolo è una pianta rampicante (tende ad avvolgersi attorno ad altre piante o sostegni in senso antiorario)
- il fusto è verde con sfumature rossastre, cavo al suo interno
- la piantina presenta una fine peluria
- le foglie sono di colore verde intenso, dentellate e a tre punte
Una volta raccolti (si prendono solamente gli ultimi 20 cm del germoglio), ecco che devono essere conservati in un sacchetto di carta o in un cestino di vimini. Da evitare i sacchetti di plastica. Arrivati a casa bisognerà metterli a mollo in acqua fredda e bicarbonato di sodio. Dopo aver eliminato le foglie (che non si usano), li si può utilizzare subito o conservare per un paio di giorni in frigo in un vasetto pieno d’acqua.
Ma come usare i bruscandoli in cucina? Beh, ci sono diverse ricette da provare. In realtà basta lessarli in padella per 5-10 minuti, aggiungendo poca acqua (va bene anche la cottura al vapore) e mangiarli così come sono, conditi a piacere.
Inoltre possono anche essere saltati in padella, uniti alle frittate (normalmente li si usa al posto degli asparagi). Inoltre possono anche essere inseriti nei risotti, per insaporirli un po’. C’è poi chi li abbina alla polenta. Basta farli sbollentare e, a parte, preparare un trito di cipolla, aglio, olio e pancetta. A questo punto si uniscono i bruscandoli e li si fa saltare con rosmarino, sale e pepe.
Nel frattempo avrete preparato la polenta. Ebbene, cospargete la polenta di formaggio e mescolatela con il trito di bruscandoli ed è fatta.
C’è anche chi poi usa i bruscandoli per preparare il pesto con cui condire la pasta o da spalmare sui crostini.