Botrite, come capire se la pianta è stata colpita dalla muffa grigia
Una delle malattie di cui ogni tanto parliamo a proposito delle nostre piante è la botrite. Forse la conoscete meglio con il nome di muffa grigia o marciume grigio o marciume nobile ed è temuta soprattutto da chi coltiva viti. Ma in realtà questo fungo appartenente alla famiglia delle Sclerotiniaceae non colpisce solo l’uva: praticamente può colpire tutti gli altri frutti. Ma da quali sintomi si può capire che la nostra pianta è affetta dalla botrite?
Sintomi della botrite nelle piante
Come fungo il Botrytis cinerea, questo il nome scientifico, ha tantissimi conidi ialini (sarebbero le spore asessuali) situati sui conidiofori, quelle strutture ramificate tipiche dei funghi che li fanno somigliare a degli alberi. Questo fungo è in grado di sopravvivere al freddo e alle intemperie in quanto capace di produrre sclerozi (sono strutture che hanno la particolarità di resistere in maniera indipendente dal corpo che le ha generate) assai resistenti che lo proteggono da tutto. In alternativa questo fungo riesce a sopravvivere all’inverno sotto forma di micelio.
Comunque sia, in entrambi i casi, in primavera il fungo germina e produce i conidiofori. I conidi vengono successivamente dispersi sia dal vento che dall’acqua ed ecco che possono espandere l’infezione.
Pur colpendo parecchi tipi diversi di piante, i problemi maggiore li crea alle viti. Come sintomi, può provocare due diverse forme:
- marciume grigio o muffa grigia: avviene durante la maturazione e capita quando l’umidità ambientale è molto alta. Può svilupparsi anche dopo 4 ore in cui le foglie rimangono costantemente bagnate o due giorni con tassi di umidità ridotti
- marciume nobile: si manifesta durante il clima caldo e secco alternato a periodi di umidità, magari anche a causa dell’umidità della rugiada o frequenti rovesci piovosi durante la stagione calda. Il fungo causa un maggior grado di appassimento e conseguente incremento del tasso zuccherino dell’uva, ma non la danneggia troppo. Anzi, in questo caso la muffa è utile perché in determinate condizioni controllate può produrre vini liquorosi e dolci. Infatti con queste uve si produce un passito bianco dolce muffato, dal sapore leggermente meno dolce rispetto ai passiti normali in quanto la muffa si nutre di parte degli zuccheri dell’uva
Oltre alle viti, particolarmente a rischio sono anche gli agrumi. Potete accorgervi della presenza della botrite perché prima che i frutti appassiscano troppo su frutti, fiori, steli e foglie si formano delle macchie grigio-marrone.