Bonsai ginseng: come curare questa pianta in casa
Il Bonsai ginseng, o Ficus microcarpa, è una pianta del genere dei bonsai, molto affascinante e amata dagli appassionati. È particolare poiché presenta delle radici aeree contorte e ramificate. Scopriamo come prendersi cura di questa pianta, rispettando le sue esigenze e garantendole un pieno benessere.
È una pianta tipica orientale, in particolare della Cina e del Giappone, ma a partire dal XX secolo ha acquisito popolarità anche in Occidente, grazie soprattutto alla sua bellezza e alla facilità delle sue cure. In Cina veniva coltivato come un albero in miniatura, invece in Giappone l’arte del bonsai ha preso ispirazione dalla cultura buddista e zen.
Come prendersi cura del Bonsai ginseng
Le specie esistenti sono molteplici, ma la più comune e diffusa è il Ficus microcarpa che presenta caratteristiche specifiche e particolari, che la contraddistingono dalle altre specie: ha delle radici aeree scoperte, contorte e ramificate; un fuso flessibile e resistente; delle foglie piccole e lucide.
Il bonsai predilige a luce solare intensa ma indiretta, infatti bisogna posizionarla vicino ad una finestra luminosa ma senza il contatto diretto con il sole. In estate invece va messa all’aperto ma in luoghi ombreggiati. Un aspetto fondamentale è rappresentato dall’annaffiatura. Bisogna darle l’acqua solo quando il terreno è completamente asciutto. Si fa immergendo il vaso in acqua per alcuni minuti e lasciando scolare l’eccesso. Solitamente si fa ogni 7-10 giorni in estate e ogni 15-20 giorni in inverno.
Un altro aspetto a cui prestare attenzione per assicurare il benessere di questa pianta è la necessità di un terreno ben drenato e specifico per i bonsai, che permetta alle radici di drenare l’eccesso di acqua. Il bonsai inoltre va rinvasato ogni 2-3 anni, in primavera, usando un vaso più grande rispetto al precedente.
Quando il bonsai perde le foglie, i motivi che causano ciò possono essere molteplici: una scarsa illuminazione, acqua eccessiva o insufficiente, terreno non adatto e infine parassiti o malattie. Com prima cosa bisogna identificare la causa e poi agire rimuovendola.