Attenzione a non confondere il finocchio selvatico con la velenosa Ferula communis
Non so se ci hai fatto caso, ma in questi giorni nei campi si vedono molte persone intente a raccogliere le erbe spontanee. Tuttavia prima di cimentarti in questa impresa, è bene sapere che devi conoscere molto, molto bene le piante che vai a raccogliere e mangiare. Questo perché ci sono alcune piante velenose che sono molto simili a quelle commestibili. È il caso, per esempio, della velenosa Ferula communis o finocchiaccio scambiato per il commestibile finocchio selvatico.
Anche nel caso tu sia abbastanza sicuro delle tue conoscenze, è bene accertarsi ulteriormente che quello che stai raccogliendo sia commestibile. Proprio in questi giorni è saltata fuori la notizia di un appassionato ed esperto botanico che, nonostante le sue conoscenze ed esperienza, è morto dopo aver mangiato quello che pensava essere del tarassaco, ma invece era una pianta simile, ma mortale.
Se hai anche solo mezzo dubbio, non correre rischi e non mangiare quelle erbe spontanee (stesso discorso vale in autunno per i funghi).
Come distinguere la Ferula communis dal finocchio selvatico?
Fra le tante erbe spontanee che possono confondersi con delle piante velenose abbiamo anche la Ferula communis, spesso scambiata per il finocchietto selvatico. Il problema è che la Ferula communis, nota anche come finocchiaccio, ferula o ferla, è una pianta tossica e velenosa. Il finoacchiaccio, infatti, contiene principi attivi che hanno attività anticoagulante (sono di natura dicumarinica).
Questo vuol dire che se mangiamo per errore del finocchiaccio dopo averlo raccolto e scambiato per il finocchio selvatico ecco che possiamo sviluppare gravi emorragie. E il pericolo aumenta se già prendiamo anticoagulanti a causa di problemi cardiaci o vascolari. In teoria la ferula è velenosa anche per gli animali al pascolo, solo che questi di solito non se ne nutrono.
Per gli animali d’allevamento il problema nasce quando, per errore, è nutrito con fieno contenente del finocchiaccio (prima della fioritura la pianta è praticamente indistinguibile).
Ma come distinguere la Ferula communis dal finocchio selvatico? Quella che vedete qui sopra è una pianta di finocchiaccio. La principale differenza con il finocchio selvatico sono le dimensioni della pianta. La ferula, infatti, raggiunge anche i 4 metri di altezza, mentre il finocchietto tende a fermarsi ai 150 cm. La ferula ha un fusto molto dritto, con sezione di 4-5 cm.
Il finocchiaccio fiorisce in maggio e giugno. I fiori gialli formano ombrelle, mentre i frutti sono diacheni appiatti, con coste laterali e saldate ad ala.
Quello qui sopra, invece, è del finocchio selvatico, il Foeniculum vulgare. La pianta presente un fusto ramificato, alto massimo 1,5-2 metri. Le foglie sono verdi e in estate produce fiori gialli a ombrelle. A seguire arrivani i frutti, gli acheni prima verdi e poi grigi (spesso vengono chiamati semi in maniera impropria). Di questa pianta si mangiano i germogli, le foglie, i fiori e i frutti. Solitamente la raccolta avviene da metà agosto fino a settembre.