Arbusto di more: caratteristiche e cura di una pianta che produce frutti deliziosi e pieni di benefici

L’arbusto di more è famoso per i frutti che produce e che vengono esportati in tutto il mondo. In questo articolo vedremo le caratteristiche principali di questa pianta e come prendersene cura per ottenere frutti gustosi.

Caratteristiche

La pianta di more appartiene alla famiglia delle Moraceae, è originaria dell’Asia ed è famosa in tutto il mondo grazie ai frutti dolci che produce. La pianta può raggiungere un’altezza di 10-20 metri, ha foglie di forma ovale, fiori piccoli e frutti che maturano d’estate. Le more sono un alimento importante perché sono ricche di vitamine e antiossidanti, per questo sono le componenti principali di molte ricette come marmellate e dolci.

Cura e piantagione dell’arbusto di more

Piantare un arbusto di more richiede molte accortezze e regole precise da seguire. Prima di tutto bisogna scegliere il luogo giusto dove piantare, la posizione perfetta è un suolo esposto alla luce del sole e un terreno ben drenato. Se il terreno scelto è troppo umido le radici saranno danneggiate e marciranno, mentre se il suolo è troppo secco la pianta soffrirà la mancanza d’acqua. Il terreno va preparato ad accogliere la nuova pianta, rimuovendo tutte le erbacce e i detriti dal terreno, inoltre bisogna scavare una buca larga per ospitare le radici. Il terreno deve essere arricchito con compost e letame per avere una fertilità migliore.

L’arbusto di more va piantato in primavera, quando le gelate finiscono. Dopo la piantagione è necessario annaffiare la pianta regolarmente soprattutto in estate per garantire una corretta produzione di frutti. La potatura andrebbe fatta in inverno per prevenire la diffusione di malattie e per una crescita sana della pianta. La rimozione di rami morti o malati e quelli che crescono verso l’interno dell’albero è cruciale. Infine, la raccolta del frutto avviene quando questo diventa tutto nero e si stacca facilmente dal ramo. La raccolta dei frutti è importante per assicurare la produzione di nuovi frutti.

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