Anice: proprietà e utilizzo di questa pianta famosa per le sue proprietà antibatteriche
L’anice è una pianta erbacea di orgine asiatica ed appartiene alla famiglia delle Apiaceae, cresce spontanea in Egitto, Grecia e Medio-Oriente. Questa pianta è coltivata in Italia, ha un’altezza di 50 cm e dai suoi fiori viene estratto un olio essenziale usato per produrre medicinali e liquori. L’anice è anche molto famoso per le sue proprietà antibatteriche e carminative, per questo i suoi semi sono ampiamente usati.
Proprietà e benefici
L’anice viene prodotto attraverso la semina in primavera, preferibilmente verso aprile o maggio. Dato che i semi sono piccoli il terreno dove andrà piantato deve essere lavorato finemente e bisogna considerare che i semi di anice perdono molto velocemente la germinabilità. L’anice è famoso e coltivato soprattutto per i suoi semi che sono ricchi di ferro e manganese. Questa pianta presenta attività antibatteriche, antifungine e antinfiammatorie. Inoltre, esso ha anche molti benefici: riduce i problemi legati alla menopausa, migliora la glicemia, aiuta la digestione, contrasta il gonfiore addominale e intestinale. Per queste sue proprietà è molto usato e venduto in erboristeria e può essere usato anche sotto forma di estratto, semi o decotto.
Gastronomia
Grazie al suo gusto gradevole e delicato simile a quello del mentolo e della liquirizia è molto usato in cucina come aroma in pane e dolci e per insaporire verdure e formaggi. In Europa settentrionale e in Oriente è spesso usato per insaporire la carne e per aromatizzare liquori. In Italia è famoso per essere usato nella preparazione dei biscotti all’anice, famosi soprattutto in Abruzzo e nelle Marche, ma sono apprezzati e diffusi in tutta Italia. Inoltre, l’anice è anche un digestivo, infatti è usato come ingrediente principale in diversi digestivi e liquori come la Sambuca e l’Anisetta. In Francia viene usato per preparare un particolare tipo di liquore: il Pastis, la cui origine risale al Novecento quando si sentì il bisogno di trovare un sostituto dell’Assenzio che era troppo forte.