Alocasia, come prendersi cura della pianta dalle orecchie d’elefante
Una pianta d’appartamento assolutamente di impatto, perfetta anche come idea regalo, è l’alocasia. Nota anche come pianta dalle orecchie d’elefante, vanta delle foglie molto scenografiche e particolari. Che, ad essere sinceri, non ricordano poi così tanto le orecchie degli elefanti, ma il soprannome della pianta è quello e non possiamo farci niente.
Una sua pecca, però, è che è una pianta velenosa. Il che vuol dire che non è adatta alla vita in appartamento se in casa ci sono cani, gatti o bambini. E che quando dovete manipolarla o rinvasarla, vi toccherà usare i guanti per sicurezza.
Trucchi e segreti per far prosperare l’alocasia in casa

Con il termine di alocasia intendiamo un genere di piante erbacee e rizomatose facenti parte della più vasta famiglia delle Araceae. Pur col le debite differente, sono alte circa 1-2 metri, con pari diametro. La loro caratteristica più evidente sono le foglie, lunghe e ovalari, grande, a volte cuoriformi, dai colori metallici e molto appariscenti. Le foglie presentano spesse venature rilevate e hanno un colore verde intenso, talvolta screziato di viola scuro o bronzo. Pare che siano proprio questi i motivi per cui sono chiamate orecchie di elefante.
I fiori, invece, tendono a essere piccoli, mentre spesso i frutti sono rossi. Ce ne sono circa una novantina di specie, fra cui l’Alocasia cuprea, con foglie verde scuro venate di rame sulla pagina superiore e pagina inferiore di colore viola. Ma abbiamo anche l’Alocasia macrorrihiza, con larghe foglie verde brillante e venature pallide, alta anche più di due metri. E non dimentichiamoci, poi, dell’Alocasia sanderiana, con foglie sagittate verde scuro, venature metalliche e margini ondulati e argentati.
Se volete prendervene cura correttamente, ricordatevi che hanno bisogno di una zona luminosa. Tuttavia non devono essere esposte alla luce solare diretta e intensa. Attenzione anche al sole attraverso le finestre: anche questo causa ustioni sulle foglie. Cercate di collocarle in un ambiente con temperatura sui 18°C. Necessita anche di una buona umidità ambientale.
Nel caso vogliate coltivarla all’esterno, ricordatevi che ha bisogno di una zona ombreggiata e umida, ma protetta da pioggia e vento.
Il terreno deve essere ben drenante e sciolto. Odia i ristagni idrici e il calcare. Considerate anche che tende a crescere molto velocemente, quindi i primi anni dovrete rassegnarvi a rinvasarla tutti gli anni, poi ogni due anni. O quanto meno in primavera cercate di cambiare il terriccio. La moltiplicazione, invece, avviene per suddivisione dei rizomi durante il rinvaso.

Come irrigazione, hanno bisogno di un terreno leggermente umido, ma mai inzuppato d’acqua. Queste piante tendono a conservare l’acqua negli steli, ma se le innaffiate poco ecco che le foglie si afflosciano. Mai creare ristagni idrici. Occhio che questa pianta vanta il processo della guttazione. Ogni tanto, in pratica, vedrete delle gocce d’acqua formarsi sulle foglie. Questo succede quando le foglie sono sature d’acqua. Visto che patisce gli eccessi di calcare, bisognerebbe innaffiarla o con acqua piovana o con acqua decantata per 72 ore.
Essendo piante a rapida crescita, dovrete concimarle settimanalmente durante la fase di crescita, dalla primavera all’autunno. In inverno, invece, basterà concimare una volta al mese.
Come malattie, attenzione ai ragnetti rossi.