Alla scoperta del latte di patate, la nuova bevanda vegetale ricca di proprietà
Oggi l’industria alimentare ha fatto scendere in campo numerose alternative “green” al latte di mucca: latte di soia, latte di riso, latte di mandorla, latte d’avena e molti altri. Non tutti sanno però che di recente è emersa una nuova bevanda vegetale ricavata dal tubero più famoso del mondo: stiamo parlando del latte di patate.
Il latte di patate è una bevanda dalla consistenza cremosa che si ricava a partire dall’omonimo ortaggio. Il suo sapore neutro ci permette di poterlo inserire liberamente all’interno della nostra routine alimentare. Possiamo per esempio berlo a colazione al posto del latte vaccino, dargli un “tocco” di dolcezza in più aromatizzandolo con la vaniglia o la cannella o addirittura impiegarlo nella preparazione di piatti salati. C’è chi per esempio lo sfrutta per conferire una consistenza più cremosa a zuppe e a vellutate. Oltre ad essere un’alternativa decisamente più sostenibile del latte di mucca è anche naturalmente privo di glutine. Questo lo rende perfetto per chi soffre di celiachia.
I vantaggi che offre non sono finiti qui: è privo della maggior parte degli allergeni che sono al contrario presenti in tutte le altre bevande di origine vegetale. Quali sono quindi i benefici che derivano dalla consumazione del latte a base di patate? Occorre tenere in considerazione i nutrienti principali contenuti all’interno delle patate. In primo luogo si tratta di un latte ricco di sali minerali e di carboidrati. Se da un lato è ricco di sali e carboidrati dall’altro tuttavia è povero di proteine, fibre e grassi insaturi. Proprio per via di questa carenza la sua lavorazione prevede l’aggiunta di proteine ricavate dai piselli e di oli poveri di grassi saturi.
Attualmente il latte di patate è commercializzato solo in Svezia, in Cina e nel Regno Unito. Prima di comprarlo, qualora un giorno arrivasse anche in Italia, sarà importante analizzarne attentamente i valori nutrizionali. Bisognerà in primis constatare che le patate non siano presenti in una concentrazione esigua, ossia inferiore ad una certa percentuale.