Albuca spiralis: tutto ciò che non sapevi sulla pianta cavatappi dai fiori gialli
L’Albuca spiralis è conosciuta come “pianta cavatappi” (o in inglese frizzle sizzle). La sua unicità è infatti quella di avere foglie sottili e arricciate a spirale. Nativa del Sud Africa, appartiene alla famiglia delle Asparagaceae. Si tratta di una pianta di piccole dimensioni, normalmente raggiunge i 20 cm di altezza. È una succulenta bulbosa: il bulso è carnoso e grigio-verdastro, ricoperto di una pellicola che tende a squamarsi con la crescita.
Le foglie al tatto risultano leggermente appiccicose, per via della presenza dei peli ghiandolari. In estate si seccano e cadono; questa pianta infatti entra in riposo vegetativo durante la stagione calda. In autunno e inverno poi le foglie ricrescono, e alla fine dell’inverno inizia la fioritura. I fiori sono campanulati di colore giallo-verde e con una profumazione simile alla vaniglia. Alcune varietà, come la namaquensis e la altissima, producono fiori bianchi.
Consigli per la coltivazione dell’Albuca spiralis
Questa pianta è abbastanza resistente al freddo: tollera temperature fino a -5° C. Al contrario non sopporta bene le alte temperature e in estate è meglio posizionarla in un luogo semiombreggiato, soprattutto nelle ore più calde della giornata. Ama gli ambienti luminosi, la luce contribuisce infatti all’arricciatura delle foglie. Va tenuta però lontana dalle finestre per evitare correnti d’aria fredda improvvise e cali di temperature repentini, e lontana dai termosifoni.
Essendo una succulenta, non ha bisogno di grandi quantità d’acqua. Al contrario della maggior parte delle piante, in primavera ed estate le irrigazioni vanno ridotte al minimo indispensabile mentre in inverno vanno eseguite ogni volta che il terreno risulta asciutto. Può essere coltivata sia in vaso che in piena terra. Il terriccio più adatto è quello specifico per piante grasse oppure un mix di terriccio universale, sabbia e ghiaia per renderlo drenante. Durante la stagione fredda, ogni due settimane si può ricorrere ad un fertilizzante per piante grasse. Il rinvaso si esegue ogni 2 o 3 anni o in generale quando si è esaurito lo spazio nel vaso.