Albero di susino del Giappone: caratteristiche, cura e curiosità

L’albero di susino del Giappone è una pianta tipica orientale, famosa soprattutto in Giappone dove viene largamente coltivata in tutto il territorio.

Caratteristiche

Il frutto che produce è molto dolce e polposo, viene esportato anche in altre parti del mondo e viene usato soprattuto per produrre marmellate e altri tipi di dolci. La coltivazione di questa pianta risale a circa 2000 anni fa, ma oggi è ancora molto diffusa anche in Italia, dove viene apprezzato soprattutto per la sua fioritura ed il suo aspetto.

Le varietà diffuse oggi sono di origine ibrida ed è molto importante distinguere la prugna europea da quella cino-giapponese. La prugna europea ha una forma allungata, il nocciolo che si stacca, colore viola e sapore dolce che la rende ottima per preparare marmellate. Quella orientale ha forma tondeggiante, polpa attaccata al nocciolo, diversi colori, un sapore dolce-acido che la rende ottima per preparare gelatine.

Cura

Il susino va coltivato in un posto soleggiato, al riparo dalle pioggie e da vento. Questa pianta non ama il terreno arido, quindi è bene coltivarla in luoghi coperti da erba o paglia. Il terreno ideale è anche quello ricco di humus ed altre sostanze che permettono il corretto sviluppo della pianta. Il momento perfetto per piantare il susino è l‘autunno, quando il clima è ancora mite, inoltre le piogge autunnali sono fondamentali per mantenere il terreno umido e morbido.

Per quando riguarda il trapianto, bisogna preparare una buca profonda e ampia, le radici devono essere sane ed idratate. Il susino può essere coltivato anche in vaso, soprattutto per le specie dette colonnari che sono adatti a vivere in recipienti, comunque il vaso deve essere abbastanza largo per favorire la corretta crescita delle radici. L’irrigazione è un altro processo fondamentale ed è importante farla nelle settimane successive all‘impianto, inoltre nei primi anni di vita la pianta va irrigata spesso, perché la produzione di frutti non è mai buona in terreni aridi. Quando la pianta è diventata adulta ed avrà radici profonde c’è meno esigenza di annaffiare la pianta.

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