Albero di pesca bianca: come prendersene cura
L’albero di pesca bianca è una specie molto diffusa in Italia ed è famosa per i frutti succosi e deliziosi che produce. In questo articolo vedremo come coltivare questo albero per ottenere frutti dolcissimi.
Cura dell’albero di pesca bianca
Questa tipologia di albero ha un portamento eretto e può crescere fino a diversi metri, in media fino a 6-8m, ma se viene coltivata per produrre frutti l’atezza è minore a causa dei continui interventi di potatura. Il pesco cresce soprattutto in climi miti, ma può resistere anche a temperature rigide anche se le gelate tardive potrebbero danneggiare la fioritura. Per questo è consigliato coltivarlo in zone riparate dal gelo o con clima mite. Il terreno favorevole alla coltivazione è sciolto e profondo, bisogna evitare ristagni di acqua che vanno a danneggiare le radici, infatti non può essere coltivato in terreni argillosi, calcarei e con PH superiore a 8. Il frutto che produce è grande, di colore bianco e con sfumature rosse. La polpa è bianca e saporita, matura verso la fine di luglio.
La concimazione richiede molta attenzione, infatti il pesco è molto sensibile alla carenza di azoto nel terreno che provoca una riduzione nella crescita della pianta. La scarsa qualità dei frutti è invece dovuta alla mancanza di potassio nel terreno, quindi bisognerebbe usare concimi ricchi di potassio oppure un compost di letame. La pianta deve essere irrigata spesso soprattutto durante i periodi di siccità e durante i primi anni di vita. La potatura deve essere eseguita annualmente, prima o dopo la fioritura per regolare la quantità di frutti che la pianta può produrre. Si dovrebbero eliminare i rami che hanno prodotto frutta negli anni precedenti, in estate è opportuno tenere d’occhio la pianta perché i succhioni sottraggono energia da essa.
Malattie e parassiti
La malattia più pericolosa per l’albero di pesca bianca è la Cidia, provocata dal lepidottero Cydia molesta e una bolla causata dal fungo Taphrina deformans che riducono la produttività della pianta e la qualità dei frutti. Altri agenti patogeni che possono colpire la pianta sono: la cocciniglia bianca, afidi, mosche, anarsia e tripidi.