Akadama, se coltivate bonsai è questo il substrato da usare

Avete deciso di cimentarvi nella coltivazione dei bonsai? Ebbene, oltre a documentarvi su libri e chiedere consiglio ai giardinieri più esperti, ecco che è bene che facciate la conoscenza anche con l’akadama. Si tratta di uno dei substrati maggiormente utilizzati per queste piante, anche se vi avvisiamo subito: non è esattamente economico rispetto ad altri materiali. Ma di sicuro fa la differenza.

Come si usa l’akadama?

akadama

Akadama in giapponese vuol dire “terreno a palle rosse”. Si tratta di un substrato a base di argilla che è usato sia per preparare il terriccio adatto alla coltivazione dei bonsai, sia per realizzare i fondali per gli acquari di acqua dolce.

L’akadama è un’argilla di origine vulcanica. Viene raccolta solamente a 3 metri di profondità nel sottosuolo delle foreste di Cryptomerie (un tipo di Cupressaceae) in Giappone. Una volta raccolta e fatta asciugare, ecco che l’akadama viene riscaldata in modo da eliminare impurità e parassiti. Poi viene polverizzata e commercializzata in diverse grandezze e diametri.

Solitamente è usata da sola, ma nulla vieta di creare dei mix insieme ad altre componenti adatte alla coltivazione dei bonsai. Se usata in combo di solito è abbinata a sabbia, lapilli lavici, ghiaia o anche torba.

Perché è usata per i bonsai? Beh, perché apporta numerosi benefici. Per esempio, essendo di origine vulcanica, ecco che è ricca di minerali perfetti per la crescita dei bonsai. Inoltre fornisce loro il giusto equilibrio fra acqua, aria e sostanze nutritive.

bonsai casa

L’akadama è anche capace di trattenere a lungo l’acqua, rilasciandola poco per volta quando ce n’è bisogno ed evitando i ristagni idrici che rendono troppo umide le radici. In aggiunta è in grado di far capire il coltivare quando sia il momento giusto di innaffiare. Questo perché man mano che perde umidità e si secca, ecco che il suo colore da scuro tende a diventare giallo-rossiccio. Occhio solo a quando si sbriciola troppo: impedisce al bonsai di assorbire l’acqua.

Solitamente ha un pH neutro, compreso fra 6,5 e 6,9. Inoltre tende ad assorbire i carbonati, abbassando contemporaneamente la durezza dell’acqua.

Come substrato è perfetto, l’unico suo problema (e il motivo per cui molti coltivatori preferiscono usare altro) è che costa parecchio. Ma se avete pochi bonsai, potete investire tranquillamente in qualche confezione: le trovate in vendita sia nei negozi specializzati che nei vivai o anche sugli store online come Amazon.

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