Agapanto: storia e cura della pianta dagli inconfondibili fiori blu
L’Agapanto è una pianta originaria dell’Africa, nota già nell’antichità per le sue innumerevoli proprietà benefiche. Può essere coltivata anche dai meno esperti in giardinaggio, poiché non richiede grandissime quantità di terra, né attenzioni specifiche. Ecco, allora, alcuni consigli e segreti per la cura di questa meraviglia della natura.
Alcune curiosità sull’Agapanto: significato, storia e benefici
Il significato simbolico dell’Agapanto è collegato all’amore. Agapanthus deriva, infatti, dai termini
greci agape, che vuol dire amore, e da anthos che significa fiore. Gli Yhosa, popolazione sudafricana, usavano cingere il collo delle spose con una ghirlanda realizzata con le radici essiccate della pianta.
Le credenze popolari ritenevano, infatti, che questo rito favorisse la fertilità delle giovani donne, prevenendo anche eventuali complicazioni durante la gravidanza. Le mamme non si separavano
dalla collana neanche dopo il parto per garantire una vita serena ai loro bebè.
Noto anche come Giglio africano o Giglio del Nilo, l’Agapanto è arrivato in Italia verso la fine del
‘700, quando l’inconfondibile stile dei giardini inglesi cominciò a diffondersi in tutta Europa. Questa
pianta, che produce magnifici fiori blu, è in grado di abbellire qualsiasi tipo di ambiente.
Dal punto di vista medico, pare che l’Agapanthus eserciti un’azione protettiva sulle cellule nervose, pertanto potrebbe essere utilizzato nella prevenzione dell’Alzheimer e di altre patologie neurovegetative, ma non solo. La pianta infatti, è ricca di alcaloidi e flavonoidi, noti per gli effetti
antiossidanti, anticancerogeni e antiflogistici.
Come prendersi cura della pianta di Agapanto
Pur essendo una pianta che non richiede cure particolari, l’Agapanto non tollera l’esposizione diretta al sole, né i colpi di vento. È preferibile, pertanto, collocare la pianta in un ambiente riparato, in condizioni di mezz’ombra.
La fioritura continua per tutto il periodo estivo, regalando boccioli molto grandi, che emanano un profumo inebriante. Al termine di questo periodo, l’Agapanto inizia a produrre delle bacche verdi,
che una volta essiccate, potranno essere riutilizzate nel mese di Ottobre. Usando vasi molto stretti,
sarà possibile ottenere fioriture più abbondanti.
La coltivazione in vaso è molto semplice dato che le radici di questa pianta crescono velocemente,
soprattutto se schiacciate in contenitori non troppo grandi: un vaso di 40 cm di diametro può
accogliere tre piantine di Agapanto.
All’inizio la pianta andrà innaffiata in modo regolare; successivamente il terreno andrà irrigato solo
quando risulterà asciutto. Per quanto riguarda la coltivazione in giardino, l’Agapanto va interrato
in Primavera, vangando prima il terreno per una profondità di circa 30 cm.