Achillea millefoglie: proprietà e coltivazione della pianta amata da Achille
L’achillea millefoglie (Achillea millefolium) è una pianta erbacea perenne con un fusto resistente e slanciato che raggiunge facilmente un’altezza di 30-50 cm. I fiori sono piccoli e raccolti in infiorescenze a corimbo, di colore bianco e rosa. Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, è originaria di Europa, Asia e America settentrionale. In Italia è ampiamente diffusa e cresce spontanea nei campi e nei sentieri sia in pianura che in montagna, fino a 2.500 metri. Sembra essere una pianta molto apprezzata dalle coccinelle, che ne sono particolarmente attratte.
Il nome si pensa che derivi dall’eroe della mitologia greca Achille, in quanto si narra che la utilizzasse per guarire le ferite riportate durante i combattimenti.
Principali proprietà dell’achillea
Ciò che contraddistingue questa pianta sono le sue proprietà cicatrizzanti, che si rivelano utili nella cura di qualsiasi tipo di lesioni della pelle. Ha capacità antispasmodiche in quanto rilassa la muscolatura liscia. Allevia i dolori mestruali, le coliche e i crampi addominali. Tiene a bada i sintomi correlati alla fase premestruale poiché riequilibra il sistema ormonale; contrasta quindi l’irritabilità, gli sbalzi d’umore, la stanchezza e il nervosismo.
Le vengono riconosciute anche proprietà antinfiammatorie, astringenti ed emostatiche, grazie alle quali è in grado di rallentare e fermare le emorragie. Risulta quindi utile in caso di gengive infiammate, mestruazioni abbondanti ed emorroidi.
L’achillea contribuisce a stabilizzare la pressione sanguigna, riducendo il rischio di sbalzi improvvisi, e favorisce la digestione. È ricca di mucillagini, flavonoidi e tannini.
Consigli per la coltivazione dell’achillea
Si tratta di una pianta che non richiede eccessive attenzioni, cresce bene anche in terreni poveri, purché drenanti. Sicuramente un terreno più ricco in termini di materia organica risulta più adatto a farla crescere rigogliosa. Preferisce ricevere il calore del sole ma resiste egregiamente anche alle basse temperature tipiche dei rigidi inverni montani. L’esposizione deve essere preferibilmente soleggiata.
Per preparare il terreno alla coltivazione, bisognerebbe prima arare, fresare o erpicare e infine concimare. Il metodo di irrigazione perfetto è quello per aspersione, che simula le precipitazioni naturali. Nella fase di crescita si consiglia di innaffiare una volta a settimana, facendo attenzione a non creare ristagni d’acqua. La fioritura è piuttosto lunga, inizia in primavera e termina a fine autunno. Non è necessario procedere con la potatura, è sufficiente rimuovere periodicamente le foglie secche o danneggiate.