Abrotano: tutto quello che avreste sempre voluto sapere su questa pianta e molto altro ancora
Hai una zona del giardino un po’ spoglia a causa di un terriccio arido e secco? In quell’angolo remoto del giardino non riesci a far crescere nulla? Beh, forse l’abrotano potrebbe fare al caso tuo. Si tratta di un arbusto perenne che ha il pregio di crescere nei terreni più difficili e aridi.
Cosa c’è da sapere sull’abrotano?
Il nome scientifico dell’abrotano è Artemisia abrotanum. Trattasi di una piccola pianta arbustiva della famiglia delle Asteraceae. È una pianta perenne, alta al massimo 100 cm. In realtà si compone di due parti: una erbacea che secca tutti gli anni e una parte legnosa che rimane sempre in vita.
Come pianta, ha un buon profumo, potremmo definirlo aromatico: assomiglia un po’ all’odore del cedro o della citronella (quindi anche utile per tenere lontane le zanzare). Non ha lattice, ma occhio che contiene oli sequiterpenici. Le foglie sono cauline, cioè si trovano sulla parte aerea dello stelo. Sono sottili e lineari, di colore verde scuro.
Il fiore è tubulare, con infiorescenza a pannocchia e capolini penduli di colore biancastro. Come frutto, abbiamo un achenio marrone chiaro di massimo 1 mm di dimensioni. Come impollinazione, il maggior fattore di diffusione è il vento.
Come anticipavamo, tende a crescere nei terreni difficili, quelli aridi e incolti. Preferisce un terriccio calcareo o siliceo, con pH neutro e secco. Ama i terreni soleggiati, con substrato argilloso o calcareo, che sia però abbastanza concimato. Può propagarsi sia per talea che per divisione delle radici.
Per quanto riguarda gli usi, in fitoterapia e nella medicina popolare gli si attribuiscono:
- azione antisettica
- capacità vermifuga
- attività colagoga
- azione febbrifuga
- capacità di regolare il flusso mestruale
- capacità di stimolare la digestione
Tuttavia attualmente la si usa veramente poco nella medicina popolare.
Per quanto riguarda l’uso in cucina, piccole quantità di foglie sono usare per dare sapore alle tisane, ai liquori d’erbe, alle caramelle e alle carni. Non bisogna, però, abusarne in quanto tende ad avere un sapore decisamente amarognolo.