Crisantemi, tutte le leggende associate ai “fiori dei morti”: le più belle e commoventi
Chrysanthemum è un genere di piante della famiglia delle Asteracee. In Italia i crisantemi sono i fiori che tradizionalmente si portano ai defunti al cimitero ed è in generale associato a situazioni di lutto. Probabile motivazione di ciò è il fatto che la pianta fiorisca fra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, in concomitanza al giorno dei morti. Oggi vediamo le leggende a cui sono legati.
Anticamente in tutto il mondo, il Crisantemo è simbolo di gioia, festa, vitalità. Questi fiori sono utilizzati in gran parte dell’Asia per i matrimoni e in Europa sono tra i fiori più regalati e assumono i significati delle rose. Mentre in Italia, il significato di gioia è rimasto ad un solo tipo di crisantemo: la margherita. Questa usanza di utilizzare questi fiori per ornare le tombe ha reso il suo significato decisamente poco allegro, rendendoli poco utilizzati in bouquet. Peccato, perché si tratta di fiori bellissimi ma siamo così abituati a vederli nei cimiteri, che persino l’odore ci ricorda i defunti.
Una leggenda tedesca racconta l’origine del crisantemo bianco. In una fredda e nevosa vigilia di Natale nella Foresta Nera, una famiglia di contadini era seduta a tavola quando sentì dei lamenti. Aprirono la porta e trovarono un mendicante, dal colore blu per il freddo. Lo accolsero, lo avvolsero in coperte e condivisero il loro cibo. In seguito, le coperte vennero tolte, rivelando un uomo vestito di bianco con un’aureola intorno alla testa.
Spiegò che era il Bambino Gesù e se ne andò. Il mattino dopo, fuori dalla porta dell’abitazione, c’erano due crisantemi bianchi. Inoltre, nel folklore celtico, i crisantemi in giardino erano considerati un luogo di incontro per le fate. Secondo un’altra leggenda giapponese, all’inizio c’erano così tanti dei in cielo che alcuni furono mandati sulla terra su un ponte di nuvole. La dea creò gli dei dei venti, delle montagne morendo dopo aver creato il dio del fuoco.
Il dio Izanagi sentiva la sua mancanza, così la seguì ma trovò solo la vecchia megera della Notte Nera e scappò. Fuggito per un soffio si recò direttamente al fiume per un bagno di purificazione. Quando si liberò dei suoi abiti e questi toccarono terra, si trasformarono in 12 divinità. I suoi gioielli divennero fiori e la sua collana un crisantemo. Come vedete c’è molto altro, oltre ai “fiori dei morti”.