Mahleb: tutto quello che devi sapere sulla spezia nota anche come mahalepi
Ci sono tantissime spezie che la maggior parte di noi non conosce. Eppure in molte parti del mondo sono assai note e usate. Un esempio il mahleb: noto anche come mahalepi, si tratta di una spezia che deriva dal frutto del Prunus mahaleb, una specie particolare di ciliegio. Molto diffusa in Medio Oriente, in realtà è possibile trovarla anche nei ricettari inglesi visto che si sta diffondendo anche qui da noi.
Per cosa su usa il mahleb?
Come dicevamo, il mahaleb è la spezia che si ottiene dai semi del Prunus mahaleb, un ciliegio (dunque una pianta di una certa dimensione se state pensando di coltivarne uno in giardino). Come spezia è molto nota nel Medio Oriente: qui da secoli ormai è usata per aromatizzare i prodotti da forno. Anzi: testimonianze antiche sostengono che già i Sumeri utilizzassero a scopo culinario semi e frutti.
Tuttavia troviamo esempi dell’uso del mahleb anche nelle altre cucine. Per esempio in quella greca i cuochi lo usano nell’impasto del pane noto come tsoureki, quello usato per il pane di Natale, il cheoreg (o pane a treccia di Pasqua) e la variopita di Capodanno.
Lo si usa anche nella cucina turca, soprattutto nelle focaccine note come pgaka e in generale nei dolci. Per quanto riguarda l’uso nel Medio Oriente arabo si usa nelle focaccine Ma’amoul, mentre in Egitto il mahleb in polvere si usa per formare una pasta insieme a miele, noci e semi di sesamo che è mangiata come dolce o spuntino.
Per utilizzare il mahleb in cucina, bisogna spaccare i noccioli delle ciliegie. A questo punto si estrae il nucleo del seme che, solitamente, ha una consistenza gommosa, molto morbida. Il nucleo del seme deve essere macinato in polvere poco prima dell’uso. Questo perché è molto ricco di grassi, dunque diventa difficile conservarlo sul lungo periodo quando viene macinato.
Come sapore, ricorda un mix fra quello della ciliegia e della mandorla amara. A qualcun altro, invece, ricorda quello del marzapane. Come dicevamo prima è usato in piccole dosi per insaporire torte, dolci, pane e per produrre il formaggio tresse.