Muschio di quercia: tutto quello che volevi sapere sull’Evernia prunastri
Lo sapevi che il muschio di quercia può essere usato anche in ambito culinario? Stiamo parlando dell’Evernia prunastri, nota anche come muschio quercino. Si tratta di un lichene (con questo termine si intendono organismi simbionti che derivano dall’associazione fra un organismo autotrofo, di solito un’alga o un cianobatterio e un organismo eterotrofo, di solito un fungo ascomicete o basidiomicete) che fa parte dell’ordine dei Lecanorales.
Come si evince dal nome, l’Evernia prunastri tende a crescere sulle querce, ma non è impossibile trovarla anche su alcune specie di conifere. Questo lichene è tipico dell’Europa centrale e lo si trova dalle coste alla fascia subalpina.
A cosa serve il muschio di quercia?
Come dicevamo, il muschio di quercia è un lichene. La a faccia superiore è verde, mentre quella inferiore è più chiara, tendente al biancastro. Come tutti i licheni, presenta un tallo che, nel caso dell’Evernia prunastri, ha un colore doppio. La parte superiore, infatti, è di colore verde giallastro in quanto è assai ricca di acido usnico, mentre la parte inferiore è bianca. Ogni tanto, però, si trovano esemplari di colore grigio chiaro.
Come lichene lo trovi soprattutto negli ambienti naturali, ma mai nelle città o nei grandi centri urbani. Al massimo lo puoi trovare nelle zone periurbane vicino alla campagna.
Per quanto riguarda il suo utilizzo, in cucina a dire il vero questo lichene è usato poco. Tuttavia in passato i turchi utilizzavano il muschio quercini per preparare una sorta di gelatina. In Egitto, invece, era usato talvolta come lievito di panificazione.
Sempre rimanendo in Egitto, qui era usato anche durante il processo di imbalsamazione, senza dimenticare, poi, il suo utilizzo per tingere la lana.
Attualmente, invece, questo lichene è usato soprattutto in profumeria. Lo si usa sia come fissativo che per dare note aromatiche visto che conferisce ai profumi un aroma legnoso, con note di sottobosco, terra, legno e foglie. Lo trovi soprattutto nelle profumazioni denominate come chypre e fougere.
A tale scopo lo si deve raccogliere prima che crescano le foglie dell’albero che lo ospita. Successivamente è fatto essiccare e solo a questo punto si estrae l’essenza assoluta usando appositi solventi.
In erboristeria potresti trovarlo anche sotto forma di olio essenziale.