Le piante capiscono quando qualcosa le sfiora: ecco cosa accade in una cellula quando una pianta viene toccata
Anche senza un sistema nervoso, le piante possono distinguere quando il contatto inizia e finisce. Queste sono in grado di percepire quando qualcosa o qualcuno le tocca nell’istante stesso. Ciò è stato dimostrato con uno studio condotto dalla Washington State University. Vediamo meglio di cosa si tratta.
In vari esperimenti, le singole cellule vegetali hanno risposto al tocco con una sottilissima bacchetta in vetro. Queste, poi, andavano ad inviare onde lente alle altre cellule vegetali e diminuendo la pressione, onde molto più veloci. Sebbene gli scienziati già sapessero che le piante rispondono al tatto, questo studio dimostra che le cellule vegetali inviano segnali diversi quando c’è il tocco e il rilascio del tocco. È davvero sorprendente ciò che riescono a fare: reagiscono in un modo molto diverso dagli animali anche senza cellule nervose. Gli esperimenti sono stati condotti su piante di crescione e di tabacco appositamente allevate per includere sensori di calcio, una tecnologia relativamente nuova.
Dopo averne posizionato dei pezzi sotto un microscopio, hanno applicato un leggero tocco a singole cellule vegetali con una micro-bacchetta. Entro 30 secondi i ricercatori hanno osservato onde lente di ioni calcio, chiamate calcio citosolico, che viaggiavano dalla cellula in questione nelle cellule vegetali adiacenti per massimo 5 minuti. Rimuovendo la bacchetta si è vista una serie di onde più veloci che si sono dissipate nel giro di un minuto. Si ritiene che queste onde siano probabilmente dovute alla variazione di pressione all’interno della cellula. A differenza delle cellule animali, che hanno membrane permeabili, le cellule vegetali hanno pareti cellulari robuste che non possono rompersi facilmente, quindi basta un leggero tocco per aumentarne temporaneamente la pressione. Quindi, gli esseri umani hanno bisogno di cellule nervose, ma nelle piante qualsiasi cellula della superficie può fare questo.
Alcune ricerche hanno dimostrato che quando un parassita morde una foglia, può innescare risposte difensive, come il rilascio di sostanze chimiche che rendono le foglie meno appetibili o tossiche. Resta comunque da capire come i geni della pianta rispondano esattamente a questi segnali. Con nuove tecnologie come i sensori di calcio, con il tempo, questo si potrà scoprire.