Buttare i germogli delle patate, delle cipolle e dell’aglio è un vero spreco: ecco spiegato il perché
Essere amici dell’ambiente significa anche capire cosa fare con tutte quelle patate, cipolle e spicchi d’aglio dimenticati in dispensa ricolmi di germogli. Troppe volte capita di buttare nell’umido frutta e ortaggi andati a male ma in alcuni casi specifici questi si possono andare a recuperare. Esiste infatti un metodo che permette di ricavare un’intera coltivazione di patate, cipolle e aglio a partire da qualche ortaggio vecchio. Non serve disporre di attrezzi specifici e non è necessario munirsi di fertilizzante. Questo metodo infatti è completamente naturale e amico del pianeta.
Partiamo dalle basi: perché nascono i germogli sui nostri ortaggi e come possiamo sfruttarli a nostro favore? Quando le verdure non vengono conservate adeguatamente, per esempio si ritrovano in ambienti umidi e assolati, tendono a germogliare. Le protuberanze che fuoriescono dal corpo della verdura come molti sanno non sono affatto commestibili. Contengono infatti una tossina chiamata solanina che, se ingerita ad elevate concentrazioni, diventa pericolosa per il nostro organismo. Ci sono però buone notizie: se non possiamo mangiare gli ortaggi “rovinati” possiamo coltivarli per dar vita a nuove piantine.
Per quanto riguarda le patate occorre tagliarle facendo attenzione a non toccarne le varie protuberanze. Dopodiché si lasciano a temperatura ambiente per 48 ore e infine si inseriscono nel terreno con i germogli indirizzati verso l’alto. Per la cipolla il discorso è leggermente diverso: bisogna separare i vari germogli e poi piantarli. L’aglio è quello che tende a far estrudere i germogli anche se tenuto in frigorifero. In tal caso basta inserirlo in un bicchiere d’acqua e posizionarlo in una zona luminosa. Dopo un po’ di giorni lo deve necessariamente trasferire su un vaso sempre posizionato sotto ai raggi del sole.