Lillà della California, come prendersi cura di questo brillante fiore blu

Per tutti coloro che vogliono dare un tocco blu intenso e brillante al proprio giardino: che ne dite di provare a piantare il lillà della California? In realtà al genere Ceanothus afferiscono una cinquantina circa di specie, caratterizzate tutte dall’aspetto arbustivo e dal fatto di essere piante tolleranti alla siccità. Molto specie, poi, sono sempreverdi, ma ce ne sono anche di decidue.

Trucchi per coltivare con successo il lillà della California

lillà california

Con il lillà della California di sicuro non sbagliate. Lo potete usare come arbusto singolo, come pianta da bordura lungo i vialetti, per creare delle siepi, come pianta rampicante su muri, recinti, pergole e archi… Insomma, come pianta è molto versatile.

Per quanto riguarda la fioritura, il periodo dipende dalla cultivar. I fiori, invece, possono essere bianchi, rosa o blu. Queste le principali varietà:

  • Ceanothus concha: ibrido sempreverde resistente, con fioritura in tarda primavera. I rami cadono a cascata
  • Ceanothus thyrsiflorus var. repens: sempreverde resistente, cade a cascata sui muretti
  • Ceanothus thyrsiflorus: dal lungo periodo di fioritura, è perfetto per i terreni meno drenanti e i climi più rigidi
  • Ceanothus × delileanus: arbusto deciduo con foglie verdi lucide e fiori blu, con fioritura estiva e autunnale

Noto anche come lillà di montagna o lillà selvatico, questa pianta che fa parte della famiglia delle Ramnacee e ha bisogno di essere collocato in pieno sole. Tuttavia se abitate in zone molto calde, potrebbe essere necessario garantirgli un minimo di ombra al pomeriggio. Ma non troppa, altrimenti la fioritura sarà alquanto scarsa.

Come terreno, in realtà non ha particolari preferenze. Cresce bene un po’ ovunque, basta che abbia un terriccio ben drenante. Se possibile, però, bisogna fornire un terriccio fertile, ma non troppo pesante o inzuppato d’acqua. Attenzione solo ai terreni calcarei che causano l’ingiallimento delle foglie. Nel caso non siate forniti di un terreno drenante, potete provare a ovviare a questo problema piantando l’arbusto su un pendio. Cercate poi anche di aggiungere al terriccio della materia organica.

Per quanto riguarda l’irrigazione, i giovani arbusti appena piantati hanno bisogno di innaffiature regolari e profonde. Una volta cresciuti, però, ecco che diventano tolleranti alla siccità. Magari irrigate solamente quando ci sono periodi di siccità troppo lunghi. Ricordatevi anche che prediligono una singola annaffiatura profonda al posto di irrigazioni scarse e frequenti.

Comunque sia, il lillà della California odia i terreni umidi. Fate dunque in modo che il terreno si asciughi fra un’irrigazione e l’altra. Questo vuol anche dire che se avete un giardino high tech, dotato di sistemi di irrigazione automatici, ecco che potrebbero non essere indicati per questa pianta.

Come clima prosperano bene in zone con estati calde e secche e inverni miti e umidi. Quindi qui da noi, le zone con il clima mediterraneo sono perfette. Curiosamente, poi, le varietà decidue, assai più rare e resistenti, sopportano meglio il vento e il gelo rispetto alle varietà sempreverdi. Ricordatevi comunque di proteggerli da venti forti e gelate.

lillà california

Sarete anche contenti di sapere che non necessita di concimazione in quanto è una pianta capace di fissare da sola l’azoto. Però se volete incoraggiare la crescita dopo la potatura, ecco che conviene pacciamare la base dell’arbusto con del compost.

A proposito di potatura: non ne servono troppe. Anzi: potare drasticamente una varietà sempreverde potrebbe causarne la morte. Cercate di potare solamente le punte dei rami al termine della fioritura, in modo da mantenere compatta la forma dell’arbusto. Eliminate anche i rami interni privi di foglie, per favorire la circolazione dell’aria. Anche questo va fatto dopo la fioritura.

La propagazione avviene sia tramite talea che tramite seme. Una buona notizia arriva dal fronte malattie: il lillà della California è molto robusto. Fate solo attenzione a cocciniglie e alla amalattia del fungo del miele. Occhio anche al marciume radicale.

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