Si possono usare i semi vecchi per iniziare la semina: la risposta che non ti aspetti
Questa è una cosa che capita spesso. Compriamo dei semini, poi ce li scordiamo da qualche parte e solo qualche tempo dopo ci ricapitano in mano. A quel punto è lecito chiedersi se possiamo usare quei semi vecchi per iniziare la semina. O meglio: possiamo usarli tranquillamente, il problema è capire se sono diventati così vecchi da avere la stessa probabilità di germogliare di uno Stormtrooper che cerca di centrare il bersaglio quando spara. Ovvero nessuna.
Come usare i semi vecchi?

Tecnicamente parlando i semi vecchi dovrebbero rimanere vitali per almeno un anno dopo l’acquisto. Se ci fate caso, però, sui pacchetti di semini di solito è indicata una data di scadenza che ci aiuta a capire se valga o meno la pena di piantarli.
Tuttavia è anche vero che la maggioranza dei semi che compriamo, in linea teorica, dovrebbe durare anche più di un anno. C’è anche da dire, però, che la durata dei semini dipende da diversi fattori, fra cui di sicuro la varietà di semi e da come sono conservati.
Per esempio, i semi dei fiori annuali di solito rimangono freschi da uno a tre anni dopo l’acquisto. I fiori perenni, invece, possono durare dai due ai quattro anni. Maggior variabilità, invece, c’è con l’aspettativa di vita di verdure e piante aromatiche.
Cipolla, porri ed erba cipollina tendenzialmente hanno semi di breve durata, con tassi di germinazione che diminuiscono drasticamente dopo due o tre anni dal raccolto. Cetrioli, zucchine e meloni, invece, hanno semini che possono rimanere vitali anche per più di dieci anni.
Le verdure a foglia verde e le radici hanno semi vitai da uno a quattro anni. Pomodori, peperoni, cavolo riccio, broccoli e rucola presentano semi vitali dai tre ai cinque anni. Ma queste sono solamente linee guida generali. Se avete dei semini vecchi in casa, prima di perdere tempo e risorse nel seminarli, conviene fare questo test per controllare lo stato di vitalità di quei semi.
Partite pulendo e sterilizzando gli accessori da usare e prendete almeno venti semini da testare. Metteteli ora in singolo strato su un tovagliolo di carta umido e chiudete il tovagliolo in un sacchetto di plastica trasparente per alimenti.
Indicate sul sacchetto la varietà dei semi, il loro numero e la data. Posizionate ora il sacchetto in un posto caldo e lasciatelo lì per diversi giorni. Cercate di fare in modo che il tovagliolo di carta non si secchi.

Dopo due settimane contate il numero di semi che sono germogliati. Dividete ora questo numero per il numero di semi piantato e poi moltiplicate per cento. Questo vi dà un’idea approssimativa del tasso di germinazione.
Se avete dei semini avanzati e volete provare a conservarli, poi, il consiglio è quello di riporli in un posto fresco, buio e asciutto, ben lontano dalla luce solare diretta e collocati in contenitori a chiusura ermetica a prova di parassiti e roditori. In questo modo potrete anche conservarli in congelatore, estendendone la durata di vita anche per più di cinque anni.
Quando dovrete usarli assicuratevi di far raggiungere ai semi la temperatura ambiente prima di aprire il contenitore, onde evitare che eccessiva umidità si accumuli sui semi.