Pera melone, tutto quello che volevate sapere sul pepino

Ringraziamo MasterChef per aver sdoganato un frutto che non tutti conoscono: stiamo parlando del pera melone. Noto anche come pepino, si tratta di un frutto originario delle Ande. Per questo motivo non è facilissimo trovarli qui da noi.

Pera melone, usi e coltivazione

pera melone

Il nome scientifico di questa pianta è Solanum muricatum e, come potete intuire facilmente dal nome, si tratta di una pianta afferente alla famiglia delle Solanacee. Il che vuol dire che è una cugina delle patate. Originaria delle Ande, si tratta di una pianta erbacea perenne (ma coltivata come annuale) che viene assai apprezzata per via del suo frutto chiamato pera melone, melone pepino, pepino, caciuma, aymara o quechua.

Dalle foglie verdi, la pianta produce anche dei bellissimi fiori a grappolo, bianchi e screziati di viola. Dunque è anche una pianta perfetta per abbellire l’orto e il giardino. Alta al massimo 80 centimetri, i suoi frutti hanno le dimensioni di una mela. Si tratta in realtà di bacche, la cui forma ricorda vagamente un piccolo melone. La buccia, una volta maturato il frutto, è durissima e di colore giallo, striata di viola (il che richiama un po’ i fiori).

pepino

Il frutto ha un sapore particolarmente aromatico, dolce, con note che ricordano un mix fra le pere, il melone o il mango. In generale il frutto, ricco di vitamine, calcio, ferro, rame, magnesio e manganese, è mangiato sia crudo a fine pasto o come spuntino o anche unito alle macedonie. Si dice che il frutto abbia anche azione antinfiammatoria, antimicrobica e aiuti a contrastare il colesterolo cattivo. Perfetto anche per chi soffre di diabete.

Non è una pianta difficile da coltivare. Anzi: potete coltivarla sia in campo che in vaso. L’unica accortezza è che necessita di parecchio sole e che d’inverno, specie nei nostri climi, deve essere tenuta al riparo in serra o in caso perché non tollera assolutamente le gelate (anche se può resistere a temperature fino a -3°C).

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