Come prendersi cura della Venere acchiappamosche (Dionaea Muscipula)
La Venere acchiappamosche, il cui nome scientifico è Dionaea Muscipula, è una pianta tanto graziosa quanto letale per alcuni tipi di insetti. Il suo aspetto dentellato infatti non è dato dal caso. Le sue sporgenze acuminate servono appositamente per stringere in una morsa mortale le prede di cui questo esemplare si nutre.
Questa piantina è disseminata di foglie che, per via del loro insolito aspetto, ricordano delle bocche spalancate pronte a chiudersi in presenza di un invitante pasto. Queste muoiono e si rigenerano continuamente, per cui se vedete queste piccole bocche seccarsi e cadere è del tutto normale: fa parte del ciclo vitale della Venere acchiappamosche. La Dionaea Muscipula opera principalmente in primavera e in estate, stagioni in cui è in grado di captare una gran quantità di luce. Questa piantina infatti ama i raggi solari e, se posizionata in zone ombrose, ha scarsa probabilità di sopravvivenza. Se avete intenzione di adottarne una e di tenerla nel vostro appartamento tenete bene a mente che deve essere posizionata per almeno 4 ore al giorno in una zona inondata dalla luce.
Un consiglio utile è quello di non spostare spesso la piantina, specialmente se questo comporta drastici cambi di temperatura. La Venere acchiappamosche infatti è molto delicata e potrebbe stressarsi facilmente. Per quanto riguarda la sua alimentazione non bisogna esagerare e possibilmente si deve permettere alla piantina di catturare le sue prede da sola. La digestione di queste infatti impiega a questo curioso esemplare molta energia e anche in questo caso se si forza la mano si sottopone la pianta ad uno sforzo eccessivo.
Se non avete modo di dare insetti alla vostra piantina non c’è nulla da temere: ricordatevi che si tratta di un organismo autotrofo. Come tutte le piante infatti è in grado di ricavarsi il nutrimento a partire da carbonio, acqua e raggi luminosi. Non mangiare il suo piatto preferito implica semplicemente una crescita più lenta. Un consiglio che alcuni esperti si sentono di dare è di prestare attenzione alla composizione del terreno in cui viene inserita. Se volete tenerla in un vaso bisogna sapere che deve contenere, oltre al terriccio, anche sabbia e perlite. Quest’ultima è un minerale di colore bianco che trattiene a sé molta acqua.