Come sfruttare al meglio ogni componente dell’Albizia julibrissin, uno dei tesori di Madre Natura
L’Albizia julibrissin, conosciuta in antichità con l’appellativo di “acacia di Costantinopoli”, è una specie introdotta a Costantinopoli nel XVIII secolo dal nobile Filippo degli Albizzi, da cui ancora oggi prende il nome. Il termine julibrissin fa invece riferimento ai fiori che produce, che ricordano quelli della seta. Si tratta di un esemplare rustico ma che si presta bene alla coltivazione, non essendo particolarmente esigente. La pianta ha un elevato valore ornamentale e al tempo stesso, grazie ad ogni sua componente, può essere sfruttata per apportare una serie di benefici all’organismo.
La corteccia di Albizia julibrissin è un “forziere” di benefici, tuttavia non possiamo consumarla senza prima ricavarne un decotto o un tè. Il tè, se consumato regolarmente, può migliorare le condizioni di salute del nostro organismo. Questa bevanda migliora la qualità del sonno, riducendo lo stress e la probabilità di sviluppare stati d’ansia. Il decotto a base di corteccia di Albizia julibrissin, se applicato su irritazioni o piccoli tagli, può contribuire a lenire l’infiammazione. L’acacia di Costantinopoli, oltre a mettere a disposizione una corteccia dalle proprietà salvifiche, fa sbocciare anche dei fiori meravigliosi. Oltre alla loro estetica si contraddistinguono per le loro proprietà benefiche. Elevano l’uomore, facilitano la digestione, alleviano i dolori mestruali, sono ricchi di sostanze antiossidanti e rafforzano le difese immunitarie.
Grazie a delle recenti scoperte si è rivelato che i fiori della seta possono andare ad intervenire su alcuni disturbi respiratori. Gli esperti consigliano infatti di fare periodicamente inalazioni di vapore, tramite l’utilizzo di un cucchiaio di fiori secchi e dell’acqua bollente. La miscela va inserita in una ciotola, sulla quale ci si deve appoggiare per 5-10 minuti, rigorosamente con un asciugamano sulla testa. Questa procedura migliora la qualità della respirazione e diminuisce la probabilità di sviluppare patologie che colpiscono le vie aeree.