Ume, il frutto giapponese a metà strada fra una prugna e un’albicocca

Se amate il Giappone, allora di sicuro avrete sentito parlare dell’ume e dell’umeboshi. L’ume è un frutto a metà strada fra l’albicocca e la prugna, ma che non può essere mangiato crudo così come è in quanto è molto amaro. Ma una volta preparato adeguatamente, ecco che è alla base di un piatto molto famoso, l’umbeboshi.

Tutto quello che volevate sapere sull’ume

ume

L’ume è il frutto del Prunus mume, un albero da frutto che fa parte della famiglia delle Rosacee. La stessa pianta è una via di mezzo fra un albicocco e un pruno. Si tratta di un piccolo alberello, alto al massimo 6 metri, con corteccia grigio-verdastra. Le foglie sono decidue e dentellate.

Il fiore è bianco e ha 5 petali. Tuttavia alcune varietà coltivate hanno fiori rosa o rossi. Molto amati dagli impollinatori come le api, ai fiori seguono i frutti, delle drupe sferiche che come aspetto ricordano un po’ le albicocche. Quando il frutto è acerbo, la buccia è verde, poi diventa gialla o con sfumature rossastre. La polpa matura si presenta gialla.

Pianta originaria della Cina, in realtà è sempre stata coltivata in Corea, Giappone e Vietnam. In Giappone fiorisce fra gennaio o febbraio, mentre i frutti maturano in giugno. Oltre a essere una pianta da frutto, è anche una perfetta pianta ornamentale di cui esiste anche la variante bonsai.

L’ume non può essere mangiato crudo, in quanto come frutto è molto amarognolo. Può essere mangiato solamente sotto forma di umeboshi. Per prepararlo, si lavano i frutti e li si lascia in infusione in acqua fredda in modo da eliminarne il gusto amaro.

umeboshi

Poi li si scola e li si asciuga. Successivamente li si colloca su una superficie piana e li si nebulizza con dell’acquavite. A questo punto si aggiunge il sale. Potrebbe già essere mangiato a questo stadio l’umeboshi, ma spesso vi si aggiungono delle foglie di shiso e lo si fa fermentare per 4-5 settimane in recipiente chiuso. Una volta fermentate, le nostre prugne sono fatte essiccare, in modo da poter essere mangiate intere o sbriciolate per formare il condimento noto come shiso momiji.

Dell’ume si utilizza anche il succo, ma prima dell’estrazione i frutti sono messi sotto zucchero. In questo modo si ottiene un succo rinfrescante e dal sapore agrodolce. Esiste poi anche l’umeshu, ovvero una bevanda alcolica ottenuta immergendo i frutti verdi nel liquore noto come shochu. Inoltre i frutti sono usati anche per aromatizzare l’aceto.

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